- Racconti da Marte -

Creso, l’influenza marziana
Celeste Korsholm (Jananda@sedona.net)

Introduzione

Durante una meditazione, nell’estate del 1991, fui invitato ad un incontro con un gruppo di 12 grandi Maestri Ascesi, che rappresentano i pianeti del nostro sistema solare nel Concilio Planetario. Mi venne chiesto di dipingere il ritratto del Concilio e di dare informazioni al loro riguardo. Così iniziarono quattro mesi di contatto diretto e di intense comunicazioni, con questi magnifici esseri celestiali. Durante le meditazioni mattutine, apparivano con i loro campi di energia. Le impressioni visuali divennero il ritratto disegnato, e le forme pensiero divennero messaggi. In questo modo ho ricevuto 12 ritratti ed una grande quantità di informazioni, riguardo agli scopi e alle funzioni del Concilio Planetario.

Il Concilio è responsabile per il svolgimento del Piano Divino Piano, per portare la Luce in questa parte dell’universo, ed una armoniosa ascensione dell’intero sistema solare, in una più elevata manifestazione di coscienza. Cercano di portare la coscienza umana sulla Terra, in uno stato di piena consapevolezza, affinché la Terra possa agire come partner paritario, in questa famiglia di pianeti. Questi esseri altamente evoluti hanno un accesso istantaneo a tutte le dimensioni dell’essere. Tutti i rappresentanti hanno dovuto sperimentare le vibrazioni di tutti i pianeti, per divenire membri del Concilio. Molti sono ricordati nella storia e nella mitologia della Terra. Nel maggio del 1993, sono stato informato che i rappresentanti di ogni pianeta, mi avrebbero dato informazioni sulla storia del sistema solare, l’evoluzione di ogni pianeta, la loro interazione con la Terra e il nostro comune destino.

I racconti di Marte iniziano con la storia di Suleiman. Chiamato "Il Magnifico" dagli europei, e "Il Legislatore" dalla propria gente. Fu sultano dell’impero Turco Ottomano dal 1520 al 1566 d.C. Il maestro Creso, rappresentante di Marte nel Concilio Planetario, e il maestro El Morya, Maestro Asceso del Primo Raggio di volontà e potere, contribuiranno con le loro prospettive, a questa breve storia di Marte.

Quando iniziai a ricevere questo materiale, pensai di non avere alcuna associazione personale con Marte, il pianeta rosso della Guerra. Ma non è così. Sebbene non sia un guerriero, ho avuto molte belle avventure con i guerrieri. Sono stato loro amico. Nelle avversità, ho acquisito un profondo apprezzamento, per le loro abilità di prendere decisioni, agire rapidamente e assumersi responsabilità. Il raggio del guerriero è un raggio fiero, appassionato. I guerrieri vivono con profonda, energia emozionale. Questa è la loro forza ed anche la loro debolezza. Quelli meno forti devono imparare ad equilibrare queste forti emozioni, con la pazienza e la compassione. Devono ottenere un equilibrio tra violenza e remissività, tra impulsività e procrastinazione, tra azione e il non agire. Gli Esseri della spada fiammeggiante hanno contribuito all’evoluzione della Terra. Anch'essi servono il grande piano cosmico. Lottano, lottano e lottano, uccidono, distruggono e rapinano la gente, le terre, e sé stessi, fino a che, finalmente, comprendono che ci deve pur essere un’altra strada. Inevitabilmente, si sono trasformati in guerrieri pacifici. Si sono evoluti, dall’uso della violenza, in un'incrollabile volontà di pace. Niente può farli tornare indietro in questa determinazione.

Forse "Racconti di Marte" aiuterà ad apprezzare le qualità positive del Raggio del guerriero in voi stessi, e in quelli intorno a voi. Forse esso premerà il grilletto di antiche memorie delle vostre avventure, in antiche battaglie tra la Luce e l’Ombra.


RACCONTO DI SULEIMAN

Saluti. Io sono Suleiman "Il Magnifico". Sono stato selezionato per iniziare i "Racconti da Marte".

Io, e molti altri guerrieri marziani abbiamo scelto di incarnarci nel Medio Oriente, dove la battaglia tra Luce e Ombra, bene e male, è stata molto intensa. In questo calderone bollente c’erano guerrieri delle due polarità. Venivamo a saggiare la nostra comprensione, attraverso profonde esperienze di apprendimento. Quelli che lottarono nel Medio Oriente sono i guerrieri del fuoco, molto influenzati dall’energia Marziana.

Il mio paese, la moderna Turchia, è sempre stato un complesso misto di razze e di religioni. La sua posizione geografica sulle coste del Nord-Est del Mediterraneo, lo rende come un ponte naturale tra l’Ovest e l’Est. Quando il mio grande nonno, Mehmed II, conquistò Costantinopoli nel 1452 d.C., i turchi ereditarono la corrotta cultura bizantina cristiana. I suoi discendenti conquistarono Grecia e Ungheria, fecero trattati con la potenza Veneziana in Italia. Durante il regno di Mehmed II, i Cristiani furono obbligati a convertirsi all’Islam. Potevano rimanere alle armi e avere diritti civili. Durante il mio regno, mi alleai con la Francia, contro l’imperatore Asburgico Carlo V, e il re inglese Enrico VIII.

Queste prime influenze cristiano-europee, sono continuate in Turchia fino ai tempi moderni. Durante il mio regno, tutte le religioni erano tollerate. Ebrei, Cattolici, Russi ortodossi, ecc. potevano vivere liberamente. Sono cresciuto in una ricca atmosfera di culture orientali ed occidentali. Mercanti, studenti, diplomatici e soldati dalla Grecia e dall’Europa, erano mischiati con quelli provenienti dall’India, Tibet e Cina. Le nostre grandi biblioteche contenevano l’antica saggezza di Atlantide ed Egitto. Le memorie di tutte le filosofie e le religioni erano tenute vive, da gruppi che ne hanno conservato gli insegnamenti. C’era molta libertà di espressione, ed eravamo molto fieri del nostro splendido, antico lignaggio, pur non essendo fanatici e intolleranti, come i religiosi della vostra cultura occidentale.

Selim I, (1512-20), mio padre, raddoppiò i confini dell’Impero Ottomano, eliminando la corruzione di 100 anni dei Mammalucchi. L’impero Ottomano prese tutti i posti vacanti dell’Islam, e resero il Sultano Turco, il più’ importante dell’Islam. L’influenza islamica, le credenze, le organizzazioni, dominarono, senza tuttavia eliminare completamente, l’influenza delle altre religioni. L’aspetto mistico dell’Islam, il Sofismo, fu un’altra parte della mia eredità. Mio nonno, Bayezid II, (1481-1512), divenne in seguito un pacifista Sufi. Janissaries, la potente organizzazione militare che condusse la conquista Ottomana, depose Bayezid II a favore di suo figlio, Selim I, mio padre. I Sufavids, in Iran, furono gli unici nell’intero Medio Oriente, a non essere conquistati dagli Ottomani, a conservare la loro forte influenza. Come mio nonno, io pure, negli ultimi anni di vita, divenni un ascetico mistico.

Come uno dei tanti figli del Sultano, sono stato rigorosamente addestrato, fin dall’infanzia, in tutti gli aspetti del comando. Soltanto il prescelto sarebbe diventato il supremo capo. Ho dovuto competere non soltanto nelle arti marziali, ma anche nelle arti gentili. Ho dovuto imparare ad usare la penna, componendo poemi, altrettanto bene come la spada. Sono cresciuto in un’atmosfera di tremenda competizione, in mezzo alla sottile lussuria e ai più’ alti intrighi, della corte turca. Ho ereditato da mio padre un’indomabile volontà, che mi ha dato la forza interiore di sopravvivere ad ogni sfida. Ho presto imparato a non credere a nessuno e fidarmi solo di me stesso. Fortunatamente per me, mia madre non era solo bella, ma anche intelligente e creativa. Mi ha insegnato gli intrighi dell’harem, la poesia, la musica e la danza. Il suo profondo amore per la bellezza e arricchito la mia infanzia e continua ad essere la consolazione nella mia tumultuosa vita. Mi ha insegnato a convertire la rabbia in gentili parole, e distrarre l’aggressione con sottile femminilità. Sono diventato un'inusuale combinazione di attributi maschili e femminili. Potevo recitare un poema e subito dopo, cercare di uccidere un oppositore. Questo era il mio carattere, forgiato nella corte turca del 16° secolo. Da mia madre ho tratto un grande amore per le donne. Come ogni Sultano turco, ho avuto molte concubine. A differenza dei miei predecessori, mi sono innamorato di una ragazza slava schiava, di nome Hurrem, che significa "portatrice di gioia". A dispetto di tutti, la sposai e la amai per tutta la vita. Lei diceva che non era poi così bella, ma per me era l’essenza della femminilità, saggezza, compassione ed amore. Lei mi ha dato il terzo dei quattro figli che ho avuto. Fu suo figlio che divenne mio erede, quando mio figlio più’ grande fu giustiziato per la sua slealtà. Hurren era la vita stessa per me. Quando morì, la mia gioia se ne andò con lei. Nella mia poesia, che è stata conservata, ho cercato di esprimere il mio dolore. E’ stata la mia sola consolazione. Ho avuto bisogno di tutta l’intelligenza e abilità per diventare il successore del Sultano. I nemici abbondavano da ogni parte. Quando mio padre, Selim, finalmente decise di farmi suo erede, uccise i suoi fratelli, sette dei loro figli e quattro figli suoi, affinché ci fosse solo un erede al trono. Quindi io, Suleiman II, ereditai ricchezza e potere.

Ho avuto anche il vantaggio di avere un grande insegnante ed educatore, mi fu presentato col nome di Ashanti. Mi notò quando ero molto giovane e mi seguì nella crescita. Durante le sue rare visite, mi incoraggiava sempre. Solo pochi anni più tardi seppi il suo vero nome. Era Akbar il Grande, l’imperatore Mongolo dell’India, (1542-1605) che viaggiava in incognito. Molto più’ tardi, finalmente, conobbi il suo nome spirituale: El Morya.

Akbar, o Ashanti, come lo chiamavo, era veramente un uomo molto saggio, con una grande cultura, che cominciai ad amare e credere sopra ogni altro. Egli spese la sua vita assorbendo la conoscenza in ogni disciplina. In Europa, il Rinascimento con il suo nuovo umanesimo e secolarismo. L’antica saggezza dei Greci e dei Romani furono rivisti. Questo era il tempo degli alchimisti, degli stregoni, degli astrologhi. Questo uomo del Rinascimento fu il mio maestro. Conosceva le scienze, le religioni, la filosofia, la medicina e le arti. Viaggiò e studiò le usanze di molte culture e paesi. Dopo questo, devo ancora dire delle grandi capacità di Ashanti. Egli conosceva non solamente le cose di questo mondo, ma anche di altri mondi. I libri di storia non registrano la strana, ma vera, storia degli extraterrestri, dei contatti con le altre dimensioni, attraverso le epoche. La Fratellanza della Luce si è sempre mossa quietamente sulle scene dell’evoluzione umana, per guidarla. La maggior parte delle loro storie sono nascoste in raccolti di favole, miti e leggende. Gli Epici Sumeri di Gilgamesh e i racconti Greci di Ulisse sono esempi di eventi reali, colorati da abbellimenti drammatici, lezioni moralizzanti. Ashanti, era un maestro asceso, un immortale, che lavora per la Fratellanza della Luce. Attraverso Ashanti, fui attentamente risvegliato al mio vero essere ed al mio destino. Non sembrava essere un uomo del mio tempo. Sembrava un uomo maturo, in piena forza. Come l’enigmatico St. Germaine, che apparve misteriosamente e altrettanto misteriosamente scomparve, nella corte di Francia di Luigi XIV, XV e XVI, il mio maestro sembrava avere uno status speciale, che gli permetteva di andare e venire dalla corte Turca a volontà. Aveva illimitate risorse e poteri. Entrò in confidenza con mio padre, il Sultano, così come con gli altri capi. Dopo le sue visite, mio padre tirava fuori soluzioni ed idee, per i problemi del nostro paese. Mio padre non ha mai parlato pubblicamente dell’assistenza di Ashanti, ma era sempre il benvenuto a corte. Come seppi più’ tardi, era Ashanti che insisteva per mantenere il suo segreto. Egli non voleva avere l’attenzione pubblica e la notorietà.

I contatti cosmici di Ashanti gli permettevano di conoscere il mio destino. Veniva a controllare i miei progressi ed iniziare alla spiritualità. Naturalmente, questo non me l’ha mai detto. Il mio Io ne sarebbe stato orgoglioso. No, con me era sempre molto indiretto. Non so come riuscì a divenire il mio educatore personale. Era molto irregolare il suo modo di entrare nella vita di famiglia del Sultano. Sì, ho avuto la guida e la protezione di questo grande maestro asceso. Mi iniziò nella Fratellanza della Luce, risvegliando la mia coscienza, e motivandomi a servire il Piano divino. Con il suo aiuto fui capace di compiere il mio destino divino come Sultano. Adesso lascio il ruolo di narratore di "Racconti di Marte" al Maestro El Morya.


RACCONTO DI EL MORYA

Saluti. Io sono El Morya.

La Fratellanza della Luce lavora sulle scene della vita, attraverso le epoche. Il nostro scopo è sempre di guidare, non controllare. Quando vediamo una situazione che si sviluppa, mettiamo in opera molte risorse, per cercare di risolvere il problema. Abbiamo il vantaggio di una diversa prospettiva del tempo. Quello che voi chiamate futuro, noi lo percepiamo come potenziale "adesso". Quando c’è una crisi, noi mettiamo le risorse per dissipare i potenziali pericoli, che possono produrre differenze sostanziali nello sviluppo futuro. Per cercare di capire la nostra prospettiva, immaginate che noi siamo controllori di volo di un aeroporto. Sullo schermo radar, possiamo vedere gli aerei che vengono da tutte le direzioni. Per evitare possibili catastrofi nelle vie di volo, noi li guidiamo in rotte sicure. Per i piloti, le rotte che diamo, sono avvisi di un futuro sconosciuto, per noi sono sono parte di un "ora".

Il Medio Oriente, all’inizio del 16° secolo, era un calderone bollente di conflitti, che noi avevamo visto in anteprima. Siccome era nella mia giurisdizione, io dovevo fare del mio meglio per guidarli. I conflitti del Medio Oriente iniziarono in altre realtà, e continuarono sulla Terra.

Per prima Marte, quindi l’area del Medio Oriente divenne il campo di battaglia, per forze extraterrestri, che volevano conquistare e controllare questi territori. Queste forze non avevano il concetto di contribuire al bene di tutto e allo svolgimento del Piano Divino. Essi focalizzarono la loro grande intelligenza e creatività per servire se stessi. Queste influenze malevole causarono la distruzione di Marte e continuarono a creare conflitti sulla Terra. Vennero altri gruppi votati al bene, per bilanciare le influenze negative e portare il Piano Divino sulla Terra. Le antiche basi sulla Terra di extraterrestri, erano situate nella valle del Tigri/Eufrate. Essi stimolarono l’emergere della civiltà Sumeriana, che più’ tardi si sarebbe sviluppata nelle culture Babilonesi, Assire ed Ebree, ed altre.

Alla Fratellanza della Luce sembrava che il modo migliore per risolvere questa situazione in quell’area, era di creare un "uomo all’interno", uno che potesse sperimentare, di prima mano, e che fosse accettato dal gruppo. Venne scelto Suleiman. Egli accettò di incarnarsi a questo punto del tempo e spazio per contribuire ai cambiamenti. Come potenziale sultano, poteva avere grande influenza e potere. Per realizzare questo piano venne richiesto molto aiuto spirituale. Un grande gruppo della Fratellanza della Luce si incarnò volontariamente con lui, per aiutarlo nella dimensione fisica. Sua madre, moglie e amici, lavoravano tutti per la Fratellanza. Io, El Morya, accettai di essere la sua guida spirituale come parte del mio compito terreno.

La Fratellanza ha guidato Suleiman molto attentamente. Sapevamo da passate esperienze, ad esempio, quelle di Akhenaton d’Egitto, che era necessario che fosse un uomo del popolo. Non poteva essere completamente differente, da non poter essere accettato dalla gente comune; doveva avere una mente fortemente orientata per fare i cambiamenti necessari. Per queste ragioni, ne scegliemmo la discendenza di sangue molto attentamente. Si richiedeva un giusto bilanciamento di genetica di uomo e superuomo. I risultati furono la personalità unica di Suleiman. Da bambino e da adolescente, non capiva cosa lo rendeva differente da ognuno intorno a lui. Fu mio compito aiutarlo a comprendere se stesso, senza creare un mostro egoista e potente, che mostrava le sue abilità superiori. Io incontravo Suleiman ad ogni occasione. Influenzavo in modo sottile suo padre, per favorire questo figlio rispetto agli altri. In molte occasioni, ho potuto portarlo con me per lunghi viaggi. Gli ho mostrato come vivevano gli altri popoli. Ho fatto con lui anche viaggi spaziali. Abbiamo lasciato i corpi fisici alle cure dei miei aiutanti, con l’istruzione di non disturbare il nostro sonno per nessun motivo. Quindi abbiamo viaggiato nell’universo. Marte fu la sua primaria educazione interdimensionale. Era molto importante che Suleiman fosse conscio del suo passato di Marte. Gradualmente, gli rivelai le sue origini uniche. Viaggiammo su Marte per essere testimoni di prima mano dei risultati del conflitto marziano. Egli ha visto ambedue i lati della storia di quel pianeta, da una alta prospettiva spirituale. Ha compreso le sue potenzialità e le sue scelte. Fu chiaro a Suleiman cosa avrebbe dovuto fare di tutta questa conoscenza.

La storia mostra che Suleiman risolse con successo i conflitti della tendenza marziana, diventando il più grande Sultano Ottomano. Regnò per 45 anni nell’epoca d’oro di questo impero. Le arti e le scienze fiorirono, stimolate da uno scambio di idee dall’Est e dall’Ovest. Commissionò al suo architetto reale, Busbecq, la costruzione di una catena di costruzioni, contenente una moschea più’ grande dell’Hagia Sophia, un ospedale, una università, e una biblioteca. Il suo palazzo principale, Topkapi, aveva 5000 uomini. La gente veniva scelta per meriti personali, non per il loro stato sociale. Ogni anno, i ragazzi più’ promettenti dei villaggi, venivano portati alla capitale, ed educati. I più’ intelligenti divennero amministratori, i più’ forti, soldati. Molti divennero leader del sultanato. Suleiman sviluppò un sistema di leggi giuste per il suo popolo, dandosi il titolo di "legislatore". Il suo regno portò stabilità, giustizia, prosperità nel Medio Oriente.

Questo conclude la mia parte del "Racconti di Marte". Permettetemi di presentarvi il Maestro Creso, che continuerà il racconto.


IL RACCONTO DI CRESO

Marte, come il Medio Oriente, è stato il centro di conflitti tra le forze della Luce e dell’Ombra. In molti modi. questo bel pianeta rosso è molto simile alla Terra. Ha un centro solido di roccia, un’atmosfera, acqua, e moderati cambi di stagione e temperatura. Come la Terra, iniziò la sua evoluzione con molte forme di vita nella terza dimensione. Quando i "seminatori" inseminarono i giovani pianeti, formati da poco, nel sistema solare, una grande diversità di specie fiorì su Marte. Più’ tardi, quando gli "osservatori" arrivarono per selezionare le forme di vita che erano più’ sviluppate, per infondergli la Luce e l’Intelligenza, trovarono una grande varietà di forme da scegliere. Misero gli occhi su due forme di vita. Una era molto simile alla formica della Terra, l’altra somigliava a una mantide religiosa. Gli "osservatori" trovarono gli stessi potenziali di sviluppo di intelligenza in queste due specie. Dopo averle scelte entrambe, decisero di dare a tutte e due l’infusione di Luce. Fin dall’inizio questa inusuale decisione creò potenziali conflitti. Si formò un’atmosfera di conflitto tra queste specie che inevitabilmente portò a far diventare Marte il pianeta della guerra.

L’Alta Luce Intelligente, che gli "osservatori" distribuirono attraverso il cosmo che si espandeva, creava autocoscienza nella mente di chi la riceveva. Più’ coscienza significa un rapido adattamento all’ambiente, che a sua volta crea un surplus di energia, che porta ad un’altra espansione di coscienza. La spirale dell’evoluzione è quindi accelerata. Quando due specie si stanno sviluppando nello stesso ambiente e allo stesso tempo, devono competere per lo stesso territorio. E’ come se due persone stessero riempiendo la stessa valigia nel medesimo momento. Lo spazio diventa esiguo e il progresso impossibile. Se invece si accordano, si può progredire meglio. Se no, la confusione regna ovunque. Così accadde su Marte. Ambedue le specie, formica e mantide, cercano di riempire la valigia allo stesso tempo. Il conflitto fu inevitabile.

All’inizio, ci furono difficoltà dell’ambiente a tenere occupate le due specie. Per lungo tempo, usarono la loro intelligenza per ammaestrare l’ambiente. La razza formica si unì in società comuni, come le antiche colonie della Terra. Svilupparono una coscienza che diede loro grande potere, come gruppo, ma inibì la creatività individuale. La specie "mantide religiosa", dall’altra parte, crebbe molto spiritualmente. Trasformarono l’ambiente esterno sviluppando la forza interiore del cuore e della mente. Quando queste due specie furono costrette a lottare per la supremazia, non avevano il concetto della negoziazione. Tutto quello che sapevano era che, o avevano successo, o morivano. Il numero di individui che furono uccisi fu immenso. Solo la causa comune aveva importanza. Le Formiche avrebbero continuato a lottare per trionfare, o a morire. Così, l’altra specie "mantide religiosa" si ritirò dalla lotta e lasciò le formiche al potere. Senza resistenza, le formiche progredirono a gran velocità. Sovrastarono tutte le altre specie su Marte e le ridussero a pochi esemplari. Essi si moltiplicarono per tantissimo tempo, senza controllo.

Nel loro ossessivo, fanatico, apprezzamento per il gruppo, le formiche non svilupparono altri aspetti della coscienza. L’ordine era mantenuto da leggi ferree. Nessuno poteva pensare a se stesso. Erano responsabili ma non creativi. Un gruppo può progredire solo fino a un certo punto, senza nuove idee e forti individualità che le applicano. C’è una grande forza nella unità di coscienza, ma deve essere bilanciata dal rispetto della creatività individuale. Le Formiche di Marte svilupparono totalmente la parte sinistra del cervello, logica, aggressività, maschilismo. Mancarono nello sviluppo della parte destra del cervello, intuitività, ricettività, parte femminile di se stessi (voi terrestri avete familiarità con questi problemi dell’esperienza terrestre). Su Marte, portò all’estremo limite dell’autodistruzione. La distruzione dell’ambiente e di se stessi. Come i lemmings (roditori), portarono se stessi a gettarsi da una scogliera in un’orgia di autodistruttività.

Mentre le formiche si organizzarono in colonie centralizzate, la razza "mantide religiosa", chiamiamola la Razza Riverente, sviluppò una cultura differente. Così come il loro nome dice, si svilupparono su un mondo interno spirituale piuttosto che in quello esterno. Femminili, ricettivi, intuitivi, caratteristiche magnetiche, erano valutate sopra ogni altra cosa. Gli individui più’ sensibili e percettivi vennero scelti come capi. Le decisioni erano prese, guardando all’interno di se stessi, allineandosi con lo spirito, e ricevendo ispirazione dalle alte dimensioni dell’essere.

Io, Creso, faccio parte della Razza Riverente. Dall’inizio della nostra infusione di Luce da parte degli "osservatori", noi scegliemmo la via del cuore. Attraverso i tempi, abbiamo scoperto che l’amore è più’ potente di ogni altra forza esterna. Abbiamo imparato a creare con il cuore e la mente in equilibrio. Invece di costruire città, abbiamo costruito templi. L’alto addestramento spirituale era il nostro scopo principale. I nostri artisti più’ brillanti e le nostre menti più creative si focalizzarono sulla manifestazione dello spirito nella materia. Abbiamo costruito grandi strutture sulle superficie di Marte: Cupole, piramidi, torri e costruzioni sulla roccia, ricca di ferro, per focalizzarci all’Unica Sorgente del Tutto. Una volta compresi i principi universali della creazione cuore/mente, non ci furono più’ limiti alla forma e alle dimensioni dei nostri monumenti, ognuno dei quali fu costruito con le basi principali della geometria sacra. Le nostre costruzioni non solo erano belle sulla superficie, ma il loro potere spirituale contribuiva anche ad aumentare la coscienza di ognuno che entrava.

Certamente, eravamo attenti alle formiche guerriere. Le loro attività distruttive erano impossibili da ignorare. Scegliemmo di ritirarci invece di affrontare il loro espansionismo. Quando non potemmo più’ sostenere la loro aggressione fisica, ci ritirammo in una dimensione più’ alta. La nostra, fu la specie che si ritirò dalla lotta del potere che avevano iniziato i nostri antenati. Resistemmo al loro desiderio di potere. Gradualmente, imparammo a coesistere nello stesso ambiente, in una frequenza più’ alta, in una dimensione più’ alta.

Questo cambiamento di coscienza non accadde in una notte. Fu molto difficile accettare che le formiche distruggessero tutte le nostre belle creazioni. Alcuni di noi non poterono. Alcuni dei nostri gruppi, favorevoli a lottare, andarono alla battaglia, per difenderle o morire. Le piramidi e "il volto su Marte", fotografato per primo dal Viking I nel 1976, sono rovine della nostra grande civiltà. Le Formiche belligeranti, distrussero totalmente tutto quello che noi abbiamo amato. Questa è stata la prova più’ forte delle nostre idee di pace. Abbiamo creduto che la forma densa, mutabile dei nostri corpi, non era importante come lo spirito immutabile. Fummo forzati a scegliere tra chi dovevamo servire: la materia o lo spirito. Questa grande iniziazione di massa ci portò nella successiva dimensione superiore. Come gruppo, la Razza Riverente ascese.

Venne il tempo per la Razza Riverente, di creare una nuova civilizzazione nella quarta dimensione. Quelli che avevano una personalità sviluppata e con una preparazione spirituale adeguata, si adattarono velocemente nella nuova frequenza. Molti altri gruppi ebbero bisogno di un periodo di rieducazione e di guarigione. Per primi, vi erano quelli che furono portati nella dimensione più’ alta, semplicemente perché facevano parte del nostro gruppo. Ebbero bisogno di più’ tempo ed esperienze.

Il secondo gruppo ebbe bisogno di guarigione emozionale. Amavano la bellezza in ogni forma o dimensione cosicché soffrirono moltissimo per le distruzioni. Ci fu bisogno di tanto tempo per recuperare il loro spirito creativo.

Il terzo gruppo reagì violentemente alla repressione dell’individualità dell’altra razza. Questi erano i più’ forti guerrieri spirituali del nostro gruppo.Comunque il popolo delle formiche continuò la sua espansiva aggressione sulla superficie tridimensionale di Marte. Quando esse conquistarono tutte le altre specie, si combatterono tra loro stessi. La loro ossessiva necessità di dominare li forzò a continuare ad uccidersi fino all’autodistruzione dell’ambiente. Poi andarono nel sottosuolo per continuare le loro lotte. Siccome la vita è eterna, questo vorace gruppo di coscienza non finì le distruzioni su Marte. Essi trovarono un altro pianeta tridimensionale sul quale continuare la loro evoluzione, la Terra. Il pianeta piu’ vicino, provvide a dare l’opportunità di continuare con ulteriori esperienze. Il popolo delle formiche iniziò ad incarnarsi sulla terra in vasto numero. In quel momento, la legge universale richiedeva che il loro impatto distruttivo fosse strettamente limitato. La maggior parte di questa energia fu contenuta nei piccolissimi corpi delle formiche della Terra. All’aggressiva coscienza marziana venne consentito di continuare nelle formiche, che vivono e muoiono per il gruppo, senza individualità, per il tempo necessario alle loro necessità evolutive.

Un ulteriore commento... Quelli che non possono tollerare le formiche e vogliono ucciderle ad ogni opportunità stanno reagendo alle battaglie passate, che questa energia, in altre realtà, ha prodotto. Comprendete che, la coscienza guerriera ha creato molte occasioni di conflitto, nel supremo ordine di conseguire l’amore incondizionato, e dell’incrollabile calma dei guerrieri della pace. La coscienza marziana continua a servire il Piano divino sulla Terra.

Anche la Razza Riverente si è incarnata sulla Terra. Ascendere dalla terza alla quarta dimensione non significa arrivare alla perfezione. Anche loro dovevano ancora imparare molto. Scelsero di evolvere attraverso il servizio nella onorata tradizione della Fratellanza della Luce. Fino a che le condizioni della Terra erano cosi’ simili a quelle dell’esperienza marziana, molti della Razza Riverente, si fecero volontari per esternare la loro saggezza, duramente conquistata, agli umani della Terra. Noi veniamo sulla Terra per insegnare la non violenza.

Nella storia della Terra, un filone di pacifismo può essere trovato in tutte le altre filosofie. Questi pensatori pacifici non sono così sgargianti come i guerrieri di coscienza. Le loro idee sono generalmente ignorate nei più’ violenti conflitti, non vengono ascoltati. Voi li trovate in esempi contemporanei, come Gandhi e Martin Luther King. Tutti sono essenzialmente, filosoficamente, spiriti centrati che hanno integrato la saggezza e le esperienze della Razza Riverente da Marte.

Nel passato, l’area del Medio Oriente, è stata l’arena dell’esperienza, per ambedue le razze di Marte. La Fratellanza della Luce cercò di equilibrare gli estremi portando membri della Razza Riverente. Il più grande bisogno prevede il più’ grande servizio, per cambiare in meglio. Questa situazione esisteva nell’impero Ottomano del 16° secolo. In Suleiman, la Fratellanza della Luce, pianificò di dare equilibrio a questa conflagrazione, con successo. Se un cuore di uomo può trasformare un conflitto nella pace, allora, tutte le aggressioni, sulla Terra, possono essere equilibrate. Questi insegnamenti sono molto potenti, alla fine, perché si sviluppano non da forze esterne, ma da convinzione interiore.

Un altro esempio della mescolanza delle due razze Marziane fu la mia incarnazione come Creso. Creso fu il Re di Lidia, una piccola, ma florida nazione che fiorì tra il 700 e il 500 a.C. in quella che è oggi la Turchia Occidentale, un migliaio di anni prima di Suleiman, "Il Magnifico". Come Suleiman, la mia struttura genetica conteneva ambedue le tendenze, aggressive della gente delle Formiche e la convinzione non violenta della Razza Riverente. Lo scopo della mia vita fu di equilibrare queste due conflittuali tendenze.

La storia di Creso ha tutti gli elementi della tragedia Greca. Grazie agli storici Greci come Erodoto, del 5° sec. a.C., e Bacchylides, un poeta greco, c’è uno scritto contemporaneo registrato, del mio destino. Mio padre, Alyattes, conquistò la maggior parte della Ionia, (Grecia). Io agii come viceré e comandante in capo, per mio padre. Alla morte di mio padre, dopo una lotta con l’altro mio fratello, divenni Re. All’inizio mi sembrava di vivere una vita perfetta. Gli stranieri invidiavano le mie miniere d’oro, i tributi degli stati vicini conquistati, e i vantaggi della dislocazione della capitale, Sardis, situata sulle rotte principali Est-Ovest. Tutto questo mi fece ricco al di la di ogni immaginazione. Il mio nome è passato attraverso la storia per la mia ricchezza. "Ricco come Creso" significa molto ricco davvero.

I Lidiani aveva la reputazione di essere amabili e sensuali. I resti della nostra civiltà rivelano il nostro amore per la danza, la musica, la bellezza, la famiglia. Nelle scene di banchetti orgiastici, flauti ed arpe accompagnavano i danzatori, che si contorcevano in abbandoni frenetici. Gli uomini e le donne si abbracciavano, mangiando e bevendo. Le donne erano considerate uguali, nelle calde e amorevoli scene familiari. Le nostre tombe furono costruite come case, con piccole stanze, con sarcofagi per ogni membro familiare. La storia greca parla dei Lidiani occupati a creare una vita di piacere. Nell’8° secolo a.C., c’era la carestia per gli altri popoli. Ma non per i Lidiani. Per 80 anni non sentirono affatto gli effetti di questa carestia, e vissero senza abbandonare il loro modo di vivere.

Ma non era destino che io godessi della mia fortuna a lungo. La prima tragedia accadde quando mio figlio nacque sordo. Non avrebbe mai parlato, quindi, non avrebbe potuto succedermi. Il mio secondo figlio cresceva con giovanile virilità, ma morì in un incidente di caccia. In aggiunta a queste tragedie personali, dovetti fronteggiare il Re persiano Ciro I., fresco della conquista di Medes. Iniziai a trattare con gli Egiziani, Spartani e Babilonesi per formare un’alleanza contro questa crescente minaccia. Allo stesso tempo, mandai una grande quantità di oro all’oracolo greco di Delfi, chiedendo una predizione. Avevo una grande ammirazione per i Greci. Molte volte ho pagato per avere profezie dall’oracolo. Questa volta rispose in modo oscuro: "se passi il fiume, distruggerai un regno". Ho interpretato questa profezia come un segnale che non dovevo aspettare i miei alleati. Decisi di prendere le armi contro i Persiani. Ho posizionato il mio esercito vicino al fiume. Ci scontrammo in battaglia a Pteria, ma nessuno realmente vinse. Decisi di ritirarmi e tornare a Sardis. Ciro sorprese le forze Lidiane, attaccandoci di sorpresa, fuori delle mura della città. Fu il mio regno che venne distrutto, non quello persiano!

Nel 526 a.C. fui catturato, la capitale presa, e il mio regno finì per sempre. La storia greca parla dei conflitti che accaddero a Creso. Bacchylides scrive che io cercai di uccidermi su una pira funeraria, ma invece venni catturato. Erodoto dice che io fui salvato dalla sentenza di Ciro, di essere bruciato da Apollo, il dio greco del Sole. Successivamente fui mandato in Egitto dal successore di Ciro, Cambyses II. Il dottore persiano di nascita greca, Ctesias, scrisse che Creso divenne governatore di Barene nella Media. Eventi magici e drammatici avvennero in quei giorni del 526 a.C.. Tutto accadde molto rapidamente durante la battaglia di Sadis. Non c’era tempo di fare un piano o ragionare razionalmente. I Persiani battevano alle porte. Io fui al centro della battaglia. Mandai il mio figlio sordo per proteggere sua madre e sua sorella. Fu ucciso difendendo la sua famiglia. La mia amata moglie e figlia furono massacrate. Alla fine del giorno, fui catturato per essere giudicato da Ciro. Immaginate me, totalmente avvilito e sconfitto, sulle mie ginocchia, in catene, davanti al trionfante Re Persiano. In un giorno ho perso tutto, famiglia, ricchezze e potere. Non c’era più’ nulla da fare per me, eccetto la morte. Quando Ciro stava pronunciando la mia sentenza, ho alzato la testa e guardato il conquistatore direttamente negli occhi. Questo fu il mio momento della verità. Sapendo che la mia famiglia era stata massacrata, ed il mio regno perduto, non avevo più’ nulla da perdere. Invece di morire con la rabbia e l’odio, ho cercato nel profondo della mia anima marziana, e ho trovato una profonda pace. Sapevo che ci doveva essere un modo migliore di morire. In quel momento di cosciente decisione, sull’orlo della morte, mi trasfigurai. Divenni un guerriero pacifico. Il mio corpo, sanguigno e terreno, comincio a splendere con una luce dorata soprannaturale. Questa radianza interna invase tutto l’ambiente come se fosse mezzogiorno. Ciro e le guardie caddero all’indietro, con apprensione. Non credevano ai loro occhi. Come era possibile tutto ciò? Mi ero trasformato in un dio ai loro occhi! Era un miracolo! Essi pensarono che io fossi Apollo, il dio del Sole! Non potevano uccidere un dio!

Fu così che la mia vita venne salvata, quel giorno a Sardis. Ciro non sapeva che farne di me. Mi tenne imprigionato per lungo tempo. Ogni tanto mi chiamava a corte per vedere se avevo cambiato le mie attitudini. Io rifiutato l’odio. Continuano a sentire soltanto amore e compassione per tutti. Fui un enigma incredibile per il vecchio condottiero. Egli non poteva comprendere questa forza spirituale in un guerriero. Alla fine, il capo persiano cominciò ad ammirarmi, rispettarmi, e finalmente credermi. Fui accettato nella corte persiana e mi venne data una posizione di responsabilità. Vissi il resto di quella incarnazione come un guerriero pacifico. Dimostrai nella mia vita, che l’aggressività marziana può essere ammorbidita dall’amore.

Questo è il racconto dell’ascensione marziana. Con la coscienza guerriera pacifica di individui come Creso e Suleiman. L’aggressività del Popolo delle Formiche venne integrata con la non violenza della Razza Riverente. Gli strati genetici marziani di ambedue le razze si unificarono in capi potenti, progressisti, che portano pace, ordine e prosperità al loro popolo. Il piano a lungo raggio della Fratellanza della Luce ebbe successo nei guerrieri che scelsero di compiere il loro alto destino. Se ogni uomo scegliesse di perdonare, invece che distruggere, le epoche di guerra tra i poli opposti finirebbero, e l’amore regnerebbe, come dimostrano i guerrieri pacifici.