Medicina sottosopra
e se Hamer avesse ragione?

Hamer nasce nel 1935, in Renania; il padre è un pastore protestante e la madre è di origini fiorentine, un'ottima mistura di perseveranza e cocciutaggine teutonica e fantasia e cuore italiani. Si laurea in teologia, fisica e medicina specializzandosi poi in psichiatria, neurologia e medicina interna, con una tesi sui tumori cerebrali. Dopo quindici anni di pratica sposa una studentessa di medicina dalla quale avrà quattro figli. Ciò che lo appassiona di più in questo periodo della sua vita è la ricerca sulle origini delle psicosi, colpito anche dalla drammatica situazione degli internati in psichiatria. Ma gli avvenimenti che la vita gli sta preparando interrompono i suoi studi, ai quali ritornerà dieci anni più tardi arricchito della nuova comprensione delle malattie derivategli dalle sue ricerche sul cancro.

Il 18 Agosto 1978 il figlio Dirk, diciannovenne, viene gravemente ferito da un colpo di fucile mentre dorme su un battello ancorato nel porticciolo dell'isola di Cavallo, a poca distanza dalla Corsica. Dopo centoundici giorni di agonia Dirk muore fra le braccia del padre: è un trauma terribile. Nelle settimane che seguono, Hamer è colpito da un cancro ai testicoli, ma, data la sua formazione medica, non osa imputare la sua malattia al trauma subìto, e riceve in pieno la brutale diagnosi dell'oncologo: "Hamer, lei ha un cancro; ha una possibilità su cinque di cavarsela!"

Hamer, sebbene malato, continua a lavorare in un ospedale di Monaco di Baviera, nel reparto di ginecologia dove sono ricoverate duecento pazienti ammalate di cancro. Col passare dei giorni, Hamer le interroga con delicatezza e scopre che, come lui, tutte hanno subìto un grave trauma emotivo nei mesi precedenti l'apparizione del tumore. Licenziato da questo ospedale per aver osato parlare della sua scoperta alla televisione bavarese, Hamer porta con sé un dossier di duecento anamnesi e continua le sue ricerche in un'altra clinica di Colonia dove sono ricoverati dei malati di cancro al polmone. Qui egli verifica che il cancro ai polmoni non è causato dal tabacco, poiché la metà dei malati non sono fumatori, e si accorge che esistono le stesse relazioni di causa/effetto fra trauma emotivo e scatenarsi delle malattie già osservate a Monaco, salvo che il trauma non è dello stesso tipo di quello osservato in ginecologia. Nell'autunno del 1981 Hamer deposita alla facoltà di medicina di Tubingen, dove ha fatto i suoi studi e si è laureato, una tesi sulle sue ricerche allegando duecento cartelle cliniche e la descrizione dettagliata di settanta casi, controfirmati dai medici responsabili dai diversi reparti che avevano verificato le due tesi. Il suo ex-professore gli dice: "Hamer, è troppo bello per essere vero, ma se lo è , non è possibile che sia stato proprio tu ad averlo scoperto. Scherzi a parte, dobbiamo verificare subito, proprio qui nel mio reparto". Ma la facoltà senza giustificazione alcuna rifiuta la verifica e nel maggio del 1982 tutte le cartelle sono scomparse: secondo i centocinquanta medici della facoltà di medicina dell'università di Tubingen, le scoperte del dottor Hamer non erano riproducibili e quindi non scientifiche.

A partire da questo momento inizia il calvario di Hamer che culmina nel 1986 con la radiazione dall'albo dei medici con la motivazione: "rifiuta di rifiutare la legge ferrea e di convertirsi alla medicina ufficiale"; sentenza che viene confermata dal Tribunale federale, per "sospetta demenza". Dovrà aspettare il 9 dicembre del 1989 per vedere finalmente riconosciute le sue scoperte in un protocollo firmato dal professor J. Birkmayer, dottore in chimica e medicina, titolare della cattedra universitaria di cancerologia dell'università di Vienna. Ciò non sarà però sufficiente ad arrestare il boicottaggio continuo da parte della medicina ufficiale né a reintegrarlo nell'ordine dei medici, malgrado le sue continue richieste di riabilitazione. E' ormai chiaro che il dottor Hamer è troppo scomodo, troppi sono gli interessi in gioco, economici, ideologici e di potere. Nel 1997 si arriverà al punto di incarcerarlo col pretesto di aver dato dei suggerimenti ad un malato malgrado l'interdizione di esercitare la medicina.

Quasi un anno di prigione dal quale Hamer esce più forte che mai, tanto che l'8 ed il 9 settembre 1998 l'Università di Trnava in Slovacchia conferma ufficialmente la verifica della Nuova Medicina.

LA VERA INNOVAZIONE

Secondo Hamer la malattia è la risposta appropriata del cervello ad un trauma estremo, e fa parte di un programma di sopravvivenza della specie.

Risolto il trauma, il cervello inverte l'ordine e l'individuo passa in fase di riparazione.

Affinché un'ipotesi diventi scientifica, deve essere sempre riproducibile altrimenti resta solo un'ipotesi: l'acqua bolle a cento gradi in presenza della stessa pressione atmosferica.

Le cinque leggi della Nuova Medicina, oltre che dal dottor Hamer sono state ormai verificate da altri medici e terapeuti di mezza Europa, su migliaia di pazienti, e sempre si sono rivelate esatte e riproducibili, quindi scientifiche.

Tratto dal libro:
MEDICINA SOTTOSOPRA: E SE HAMER AVESSE RAGIONE?

Di: Giorgio Mambretti e Jean Sèraphin

Edizioni Amrita

Claudio Capozza MBBS (Italy), Naturopathic Doctor (Australia)