Conosci Te Stesso attraverso il sogno di essere vivo


Tratto dal libro “Saggio sulla maturazione spirituale”

di Andrea Pangos

Il processo di individuazione della Coscienza Infinita, avviene attraverso i tre stati di veglia, sogno e sonno profondo. Come Coscienza Infinita s’intende il Processo Trino: Conoscenza Infinita– Amore Infinito– Potere Infinito. Tutti e tre gli stati, di veglia, di sogno e di sonno profondo, avvengono nel sogno chiamato vita umana, ovvero rappresentano il sogno dell’uomo di essere vivo. Un sogno la cui funzione è di rendere possibile l’individuazione della Coscienza Infinita. Stimolando il processo d’individuazione della (propria) Coscienza, il singolo può Conoscere che la vita, il mondo, l’universo, ma anche la stessa Coscienza Infinita, sono (soltanto) un sogno. L’uomo può così Conoscere la Realtà (Dio) e Conoscere Se Stesso come Realtà. Questo significa che sognando nel modo appropriato, vale a dire sognando in modo da stimolare l'individuazione della (propria) Coscienza, il singolo può Svegliarsi e la sua Coscienza può Maturare del tutto, il che è l’unico “vero scopo” di ogni vita umana.

Il sogno di essere vivi, può essere usato per disilludersi dall’incanto del sognare di star vivendo e per Conoscere Se Stessi come Origine di tutta la vita. Attraverso la vita, l’uomo può trascendere la vita stessa, ConoscendoSi come Origine dell’Universo e della Coscienza infinita. Ogni uomo è contemporaneamente sia uomo sia Dio, più precisamente, Dio È “l’elemento” Reale di ogni uomo. La vita umana è un sogno che rende possibile lo Svegliarsi. Più precisamente, la vita umana è un sogno che rende possibile l’affermare che ci sia qualcuno che dorme, e che rende possibile l’illudersi che sia possibile Svegliarsi. Soltanto chi dorme, può svegliarsi, ma in Realtà nessuno dorme. L’idea che qualcuno sta dormendo è soltanto un sogno. In Realtà, nessuno sogna e non c’è nessuno che debba o può Svegliarsi.

Coloro che affermano: “Il Signore è morto e (poi) è risuscitato”, sbagliano. Egli, infatti, prima risorse e (poi) morì. Chi non ottiene prima la risurrezione, costui morirà. Poiché Dio vive, costui sarà (già) morto [1] . Vangelo di Filippo, I Vangeli gnostici, Adelphi Edizioni Milano, 1984.

Ciò che è comunemente definito come veglia, è un sognare ad occhi aperti, non inteso come fantasticare nel senso classico del termine, ma come sognare di essere sveglio. Lo stato che di solito è definito sonno, quando si sostiene che l’uomo dorme, è invece lo stato nel quale l’uomo sogna di dormire. Quando l’uomo fa ciò che abitualmente è definito sognare, allora sogna di sognare. In generale si afferma che nella fase del sonno profondo, l’uomo non sogna, ma non è così. Durante il sonno profondo, l’uomo sogna, perché lo stato del sonno profondo, come gli stati di veglia e di sogno, fa parte del sogno dell’uomo di essere vivo, ovvero di star vivendo. Dunque, l’uomo sogna anche durante il sonno profondo. Sogna di essere nello stato di sonno profondo. Sogna di non star sognando. E pensare che alcuni affermano che durante il sonno profondo, l’uomo è nello stato della Realtà Suprema, ma non sa di Esserlo, ovvero che lo stato del sonno profondo è lo stato della Realtà Suprema, vissuto in modo inconsapevole. Chiaramente, ogni uomo È in Realtà la Realtà Suprema, ma è molto fuorviante affermare che la fase del sonno profondo rappresenta lo stato nel quale si è nello stato della Realtà Suprema. Ciò può dare adito a molte fantasie e ad ulteriore incomprensione. Come se non bastasse la fantasia di essere vivi e non fosse sufficiente il non Comprendere di Essere in Realtà Dio?!

Il sognare è uno stato che accompagna incessantemente l’uomo che non Discerne la Realtà (Dio) dall’illusione (Coscienza – vibrazioni – energie – materia). L’uomo che non Discerne la Realtà dall’illusione, sogna di essere sveglio, sogna di addormentarsi, sogna di sognare, sogna di essere nello stato di sonno profondo e sogna di svegliarsi. L’uomo che non Discerne la Realtà dall’illusione, sogna di essere stato concepito, di essere nato, di star vivendo e di dover morire. In effetti, tutti i concepimenti, tutte le nascite, tutte le vite e tutte le morti avvengono, più precisamente, sembrano avvenire, come sogno, in Ciò che Ogni uomo in Realtà È, vale a dire “in” Dio. A chi non Discerne la Realtà dall’illusione, queste affermazioni potrebbero sembrare fantasie, frutto di pazzia e di allucinazioni. Chi Discerne la Realtà dall’illusione, Conosce invece che l’Universo è una fantasia e che non c’è maggior allucinazione del credere reale il mondo e la vita. Queste affermazioni possono sembrare mero filosofeggiare a chi non Conosce Se Stesso, mentre per chi Conosce Se Stesso, esse sono concreta verità, appurata individualmente. Va precisato, che Conoscere Se Stessi non significa affatto conoscere se stessi.

Il sognare la vita, cioè non conoscerla come effimero sogno, è una conseguenza dell’identificarsi con il falso io, ovvero con l’immaginare di essere il corpo, la mente, ma anche la stessa Coscienza. Non conoscere la vita come sogno è una conseguenza del non Conoscere Se Stessi come Realtà. Il corpo fisico, la mente e la Coscienza, sono un sogno che “avviene” “in” Dio, cioè in Quello che ognuno in Realtà È. La differenza fondamentale, tra ciò che comunemente si definisce essere svegli e ciò che si definisce dormire, si riduce ad una diversa modalità di sognare. Quando chi non Discerne dorme, sogna di avere un corpo nel sogno. Quando chi non Discerne si sveglia, ovvero apre gli occhi, inizia a sognare di avere un corpo fisico. L’uomo che non Discerne, definisce illusorio (un sogno) il corpo che sognava durante il sognare, mentre definisce reale, il corpo fisico che percepisce quando si sveglia, quando apre gli occhi. In effetti, sogna ambedue i corpi, ovvero ambedue i corpi sono un sogno. Il corpo che comunemente è definito reale corpo fisico, è un corpo sognato al pari del corpo che comunemente è definito corpo sognato durante il sogno. Quando chi non Discerne la Realtà dall’illusione, afferma: il corpo che ho sognato di avere durante il sogno, non era reale, dice comunque “una profonda verità”. Dice la verità anche perché, chi non Discerne, sogna anche durante lo stato di veglia. Quindi il suo riferirsi al sogno è un riferirsi sia al sogno di essere sveglio sia al sogno di aver dormito. Chiaramente, non immagina nemmeno che anche quando è sveglio, più precisamente immagina di essere sveglio, lui sta dormendo. Sta soltanto sognando di essere sveglio. Chi non Discerne immagina di addormentarsi, di svegliarsi, di riaddormentarsi, di risvegliarsi..., mentre, in effetti, sta soltanto dormendo in modo diverso. Il corpo che l’uomo sogna (immagina di avere) durante lo stato di veglia, è un sogno come lo è pure lo stato di veglia.

Com’è possibile che l’uomo, durante la fase del sonno profondo, ma anche in generale, riesca a sognare di non star sognando? L’individuo è parte integrante di un sogno più ampio che è il sogno chiamato umanità. L’umanità è un sogno che sogna incessantemente se stesso. Il sogno chiamato umanità è un processo nell’ambito del quale avvengono i sogni delle vite individuali. Ogni processo individuale, nel senso di individuo e di vita individuale, è uno con il processo umanità ed è inscindibile da esso. Solo che l’uomo dalla mente non consapevolizzata, immagina di essere diviso dal resto del processo, ovvero di essere un’entità a se stante. La Matrice del sogno umanità e del sogno individuo umano è la Coscienza (Infinita, Collettiva e individuale, il che è lo stesso). La Coscienza, che è di per sé un sogno, funge da Matrice del sogno che avviene sul piano temporale e spaziale. Le vibrazioni, e dunque anche le energie e la materia, sono il risultato dei processi della Coscienza, ovvero del Sé. Semplificando, molto, la Coscienza è la Matrice che definisce come “vibreranno le vibrazioni”. Sempre semplificando, l’elemento temporale e spaziale dell’individualità umana, composto dalla mente, dagli elementi energetici e dal corpo fisico, è un processo determinato dai processi della Coscienza. In rapporto all’elemento vibratorio – energetico - fisico dell’uomo che passa attraverso gli stati veglia, sogno, sonno profondo, la Coscienza è, diciamo così, “sempre sveglia”. Così la Coscienza rappresenta, in un certo modo, il “collante” tra i tre stati e rende possibile il sognare di non avere sogni. La Coscienza è anche il “collante” del sogno chiamato umanità. La Coscienza è l’elemento (auto)consapevole dell’individualità umana, ma anche l’elemento (auto)consapevole del sogno denominato Creazione (Coscienza – vibrazioni – energie - materia).

Un’ottima meditazione che si può fare, è quella di “andare alla ricerca” di chi sta sognando. Ci si chiede: Chi è che sta sognando?, Chi è che si sta chiedendo chi sta sognando? Si va poi alla ricerca di chi sta sognando. Non alla ricerca della risposta verbale alle domande, ma proprio alla ricerca di chi sta sognando. Quesiti fondamentali, indizi essenziali: C’è veramente qualcuno che sta sognando?! C’è qualcuno che sta Realmente sognando?! Si troverà qualcuno?! C’è qualcuno?!

La vita offre continuamente messaggi, che interpretati nel modo opportuno, potrebbero aprire molti spiragli per Svegliarsi, ma per ciò è necessario sapere, non soltanto in modo meramente intellettuale, che la vita è un sogno. Quante volte si è stati testimoni o artefici di affermazioni del tipo: Totti, facci sognare!; Italia, facci sognare!; Tomba, tu sei il nostro sogno!; Megadream trasforma i vostri sogni in realtà!; Tesoro tu sei il mio sogno!; Realizza i tuoi sogni!; Il sogno americano.; Ho realizzato i miei sogni.;Azzurri, regalateci questo sogno! La vita è sì piena di messaggi, ma soltanto raramente sono interpretati come dovuto. L’uomo dalla mente non consapevolizzata, può trasformare un messaggio di pace in messaggio di guerra.

Le guerre sono il risultato del dormire degli uomini. Le guerre sono un incubo, generato da chi non Discerne la Realtà dall’illusione. Un incubo scaturito non solo da chi governai, ma anche e soprattutto, dai popoli come insieme. Quando chi governa, come di solito succede, non ha la mente consapevolizzata, è la punta dell’iceberg del sogno collettivo del popolo che rappresenta e le sue decisioni hanno ben poca autonomia. Non è propriamente corretto definire che un determinato presidente è l’uomo più potente della terra, perché se non ha la mente consapevolizzata, si tratta dell’uomo più impotente della terra, perché non può opporsi al manifestarsi della schizofrenia collettiva. Così diventa l’esecutore materiale del manifestarsi del incubo collettivo, caratterizzato da emozioni negative (odio, paure, disprezzo), da pensieri negativi, dall’attaccamento al potere individuale (del singolo) e al potere collettivo (di un popolo, di una nazione, di una razza…).

Il libero arbitrio è sacrosanto ed è normale che chi fa richieste del tipo Totti, facci sognare!; Italia, facci sognare!; Vorrei tanto realizzare i miei sogni!; Azzurri, regalateci questo sogno!, continui a sognare. Ognuno nutre il proprio sogno di essere vivo, ognuno influisce sulle modalità del proprio sognare. La vita cambierebbe in meglio se, invece di chiedere che i sogni si avverino, si chiedesse di Svegliarsi, ad esempio con la richiesta Dio, Svegliami! (Esse maiuscola), oppure, mossa ancora più efficace, pregando: Prego Dio di Svegliarmi. e Prego Dio di consapevolizzare il mio sognare.

Basta un attimo di Discernimento della Realtà dall’illusione, per chiarire che le suddette argomentazioni, sul sognare quando si immagina di essere svegli, sulla vita come sogno…, non sono mero filosofare che non ha niente a che vedere con la cosiddetta realtà quotidiana (la quale è chiaramente un sogno, un’illusione, altroché Realtà). Essere Svegli, ovvero Discernere la Realtà dall’illusione, aiuta a vivere meglio. I problemi dell’uomo derivano dal fatto che sogna di essere sveglio. Naturale che chi è in preda ad un tale abbaglio, abbia una vita problematica: problemi nei rapporti, problemi famigliari, problemi finanziari, problemi di salute… È del tutto normale che chi è ebbro di processi mentali non consapevolizzati, faccia delle scelte inopportune e che di conseguenza abbia delle difficoltà. In effetti, l’entità di un problema è determinata dalla misura in cui questo problema ostacola l'individuazione della Coscienza. Un ottimo modo, per risolvere i problemi e contemporaneamente stimolare anche il processo di individuazione della (propria) Coscienza, è pregare Dio: Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche dei problemi famigliari.; Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche dei problemi sul lavoro.; Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche dei problemi di salute.; Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche dei problemi finanziari.; Prego Dio di riprogrammarmi il karma finanziario.; Prego Dio di riprogrammare i processi karmici del mio rapporto con...; Prego Dio di riprogrammare le cause karmiche dei problemi scolastici di mio figlio.

Non avere problemi di salute, problemi finanziari o altri tipi di problemi, non sottintende affatto di essere Svegli e di Discernere la Realtà dall’illusione. Soltanto si sogna un “sogno migliore”, si ha un software individuale migliore, sviluppato anche dai propri pensieri dal proprio modo di atteggiarsi… Il problema di base però rimane. Il problema fondamentale consiste proprio nel fatto che si sogna, si sogna che quando si aprono gli occhi si è svegli.

Guidare in stato di ebbrezza per mille chilometri senza uscire di strada, sarebbe considerato un miracolo. Vista l’ebbrezza collettiva cui è costantemente soggetta l’umanità, il vero miracolo è che l’uomo vive tanto a lungo, che l’età media è tanto alta. Il vero miracolo è che ci siano così poche cosiddette morti precoci. Il vero miracolo è che ci sono così pochi omicidi, suicidi, stragi, guerre... Il vero miracolo è che ci sono così pochi ammalati. Anche se ad essere precisi, pure lo stato di salute dell’uomo che è considerato sano come un pesce, ma la cui Coscienza non è Maturata, è soltanto un particolare stato di malattia. L’unico Vero BenEssere è lo stato dell’uomo, la cui Coscienza è Maturata (Conscio Maturo – Coscienza Matura). Indipendentemente dallo stato di salute fisica dell’uomo dalla Coscienza Matura, stato di salute fisica che può anche essere pessimo dal punto di vista medico, Lui ha contemporaneamente “l’esperienza” di Dio e di uomo. Questa è Vera Salute.

Per Chi Discerne la Realtà dall’illusione, la vita non ha il significato che ha per chi non Discerne. Chi invece crede o è convinto che la vita sia reale, si attacca alla vita, più precisamente si attacca a ciò che lui immagina essere la vita, e questo provoca stress, paure, insicurezze, bisogno di programmare, cercare sicurezze e garanzie, progetti a lungo termine…. Chi invece Discerne, non è attaccato alla vita. Così lui, come processo vibrazionale, energetico e materiale “fluisce liberamente” nel tempo e nello spazio; così lui Conosce che la (sua) Coscienza individuale è UNO con la Coscienza Infinita ed è uguale alla Coscienza Infinita; così lui si Conosce come Fonte Immutabile della Coscienza, del tempo e dello spazio; così lui Conosce Se Stesso come Dio. Il comportamento di chi è convinto che la vita è Reale, assomiglia a quello di un nuotatore che prima di tuffarsi in acqua, si (col)lega in vita un blocco di cemento. Difficilmente riuscirà a rimanere a galla, e anche nel caso che l’acqua “non fosse alta”, riuscirà sì a rimanere con la testa fuori dell'acqua e continuare a respirare, ma non avrà molta libertà di movimento. Così come l’attaccamento all’Amore, uccide l’Amare, l’attaccamento alla vita, uccide la vita e rende morto un uomo vivo. L’attaccamento alla vita, fomenta la paura di morire. La paura della morte, potenzia l’illusione che la morte è Reale. La paura di morire si manifesta come timore di vivere appieno la vita. Quando il singolo usa la vita come strumento per Conoscere Se Stesso, allora la vita è il suo bene più grande.

Discernere la Realtà dall’illusione, non significa riconoscere il vero dal falso. Sia il falso che il vero, sono concetti limitati allo “spazio mentale”, mentre il Discernimento è ben al di là della mente. Chi Discerne, conosce sì la mente come illusione, ma conosce come illusione anche la Coscienza Infinita che, come già anticipato, è, tra l’altro, anche la matrice dell’Universo e quindi di ogni forma umana e di ogni mente umana. La Coscienza Infinita è anche matrice di se stessa. Discernere la Realtà dall’illusione è molto pratico, anche per la cosiddetta vita quotidiana. Chi Discerne, può veramente aiutare qualcuno, mentre l'aiuto di chi non Discerne, è del tutto relativo e limitato. Ad ogni modo, sia per chi discerne, sia per chi non Discerne, il rivolgersi a Dio attraverso la preghiera è sicuramente la forma di aiuto più efficace. Chiaramente, oltre al pregare è talvolta necessario pure agire “in modo concreto”, con azione fisica, per chiudere il cerchio dei processi risolutivi, avviati con la preghiera a Dio. Sarebbe però errato, definire la preghiera come forma astratta di aiuto e definire l'azione fisica, come aspetto concreto dell'aiuto. Non esiste azione più concreta del pregare Dio. Rivolgendosi a Dio tramite la preghiera, si avviano dei processi risolutivi sul piano della Coscienza Infinita, dove si "trovano" le cause dei problemi. La conseguenza di ciò è la risoluzione dei problemi sul piano della così detta vita quotidiana. Il Discernere la Realtà dall’illusione, è già di per sé una preghiera “autoagente”. Il Semplice Esistere del uomo, la cui Coscienza è Maturata, è Infinita Grazia Divina. Padre Pio Insegna.

Marito e moglie stanno beatamente dormendo nella loro stanza, più precisamente stanno sognando di star dormendo. Lei sogna, nel senso classico del termine, di star nuotando nelle limpide acque del mare che attornia un’isola greca. Il marito sogna, nel senso classico del termine, di nuotare nel mare caraibico. Un sognare multisala: sognano di star vivendo, sognano di star sognando, nell’ambito del sogno chiamato vita, sognano di star sognando di nuotare, nell’ambito del sogno inteso nel senso comune. Ironia della sorte, oltre al fatto di non sapere di stare sognando di essere vivi, visto che non vivono Lucidamente, cioè non Discernono, non sanno nemmeno di star sognando di nuotare, dato che il loro sogno di nuotare non è un sogno lucido. La casa in cui si trova la stanza dove i due corpi giacciono sul letto, inizia a bruciare. Le fiamme divampano e arrivano sino alla stanza, in cui si trovano i corpi dei due sognatori. La stanza va a fuoco. Il fatto che i due sognino, nel senso classico del termine, di essere immersi nell’acqua, non gli salverà certamente dalle fiamme. Così pure, non li salverà il fatto che anche lo stesso fuoco è un illusione. Il sogno che brucia il sogno, come, del resto, accade sempre. Se uno dei due fosse sveglio, potrebbe svegliare l’altro– l’altra e così potrebbero anche salvarsi. Siccome sognano, bruceranno, “nonostante” sognano di essere immersi nell’acqua e “nonostante” il fatto che lo stesso fuoco è un sogno. Chiaramente bruciando, "moriranno" e smetteranno anche di sognare di essere vivi. Il che non è certo un dramma. Quando l’uomo muore, semplicemente smette di sognare di essere qualcosa e qualcuno e si Ricorda di essere Dio. I problemi maggiori li avranno alcuni parenti e conoscenti, attaccati per vari motivi ai due individui andati in fumo, perché inizieranno a sognare che i due sono morti. Tale sognare si tramuterà pressoché istantaneamente in incubo, anche a causa delle fantasie riguardo alla presunta vita dopo la morte: limbo, inferno, purgatorio, i morti soffrono...; ma in certi casi (il che dipenderà dal sognatore) si tramuterà anche in sogno di speranza: andrà in paradiso; nella presunta e cosiddetta e presunta vita futura avrà un'incarnazione migliore; ha portato la croce per tutta la vita, Dio gli avrà sicuramente riservato un posto particolare in Paradiso. Fantasia demenziale quest’ultima, visto che la sofferenza allontana dal Paradiso. La Beatitudine è un elemento integrante del Paradiso. La Beatitudine Infinita è la soglia che bisogna trascendere per Conoscere Dio. Dio non si trova in Paradiso. È il Paradiso, inteso come Trina Esistenza: Conoscenza Infinita, Amore Infinito (Beatitudine Infinita), Potere Infinito (Spirito Santo) ad Esistere “in” Dio.

Percependo le fantasie dei (presunti - autoproclamatisi) vivi, i defunti riderebbero a crepapelle (rimorirebbero dalle risate). Per loro fortuna, i defunti non possono né ascoltare né ridere. Riguardo al presunto soffrire dei defunti, va detto che per soffrire c’è bisogno della mente, più precisamente, per soffrire c’è bisogno di determinati processi sulla relazione Coscienza individuale – mente – corpo fisico. Non avendo il corpo fisico, i morti non hanno la mente e non possono soffrire. Questa precisazione è dovuta anche al fatto che spesso si percepiscono asserzioni del tipo: la mente pensa, la mente soffre, la mente mente, la mente è furba, la mente è potente – il potere della mente. Tali definizioni, anche se possono rendere il senso, non sono propriamente corrette perché la mente non è un'entità (auto)cosciente, quindi non ci si può riferire alla mente come ad un soggetto che fa qualcosa. La mente intesa come somma di vibrazioni, ovvero di emozioni e di pensieri, è semplicemente una somma di vibrazioni, un processo vibrazionale. Di per “sé”, la mente non è potente. La mente non pensa. I pensieri sono un elemento costituente, assieme alle emozioni, della mente. La mente e il risultato del pensare e del provare. La mente non percepisce, ma è un risultato della percezione, ovvero del percepire. La mente quindi non può né mentire, né essere furba, né soffrire… Visto che la mente è un insieme di vibrazioni, affermare che la mente pensa, è simile al asserire che il suono (vibrazioni) prodotto dalla membrana della cassa acustica pensa o sia un’entità (auto)cosciente. La mente non è consapevole, ma può essere consapevolizzata. Consapevolizzare la mente non significa renderla consapevole (il che è impossibile), ma vuole dire armonizzare i pensieri e le emozioni con la Coscienza, ovvero con il Sé. Semplificando, la sofferenza è una conseguenza di processi mentali non consapevolizzato, ovvero di vibrazioni (emozioni e pensieri) non armonizzate con la Coscienza. Per "eliminare" la sofferenza sono molto utili le seguenti preghiere: Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche della sofferenza.; Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche del senso di colpa e di peccaminosità.; Prego Dio di riprogrammarmi le cause karmiche della credenza che la sofferenza è necessaria nella vita.

Tutta la gioia della vita, tutta la gioia del mondo, tutta la sofferenza che qualcuno ha provato nella vita, tutte le sofferenze del mondo non sono nulla in “confronto” all’inconfrontabile Realtà e al Conoscere Se Stessi come Realtà. Soltanto chi si Conosce come Realtà può veramente, il che non significa anche Realmente, Gioire appieno della vita. Soltanto chi Conosce Se Stesso, Ama. Chi non Discerne la Realtà dall’illusione può soltanto immaginare di gioire e di amare, ma anche di soffrire. Immagina di amare e di gioire nell’ambito dell’immaginazione di essere vivo. Gioia e Amore sottintendono obbligatoriamente anche la Consapevolezza. Il consapevolizzarsi libera dalla sofferenza.

Il vero inferno è la vita di chi non Discerne la Realtà dall’illusione. Il vero diavolo è l’individualità non consapevolizzata. Il vero male è la mente non consapevolizzata. La vita dell’uomo la cui Coscienza è Maturata è una vita Paradisiaca, una vita da Dio. Come scritto prima, sinché è in vita fisica, l’uomo la cui Coscienza è Maturata, ha contemporaneamente l’esperienza di Dio e di uomo, mentre quando “abbandona” il corpo fisico, la sua Coscienza Matura Esiste Eternamente come Conoscenza Infinita individuata – Amore Infinito individuato – Potere Infinito individuato. Non male come “Destino” (al di là di ogni destino). Chi Conosce Se Stesso, ha trasceso l’illusione vita, ovvero ha utilizzato la vita come strumento per Conoscere Se Stesso. Lui, come individuo (illusione), ha usato la vita (illusione) per Conoscere Dio (Realtà) e Conoscere Se Stesso come Realtà. L’uomo la cui Coscienza è Maturata, conosce la propria individualità, più precisamente la (propria) Coscienza, come illusione Eterna ed Infinità, come processo attraverso il quale è giunto al Discernere la Realtà dall’illusione e a ConoscerSi per Quello che in Realtà È, cioè Dio. Alla persona dalla mente non consapevolizzata, può sembrare che le Coscienze Mature (Buddha, Gesù, Lao Tzu, Shankara, Yogananda, Padre Pio, Rumi, Santa Teresa d’Avila, Maria di Nazareth…), si trovino lassù, da qualche parte, o perlomeno, “al di fuori di lui”. Consapevolizzando la mente, si consapevolizza che la Coscienza individuale di ogni uomo è UNO con le Coscienze Mature. Questo anche perché, la Coscienza individuale di ogni uomo è UNO con la Coscienza Infinita ed anche ogni Coscienza Matura è UNO con la Coscienza Infinita. Ogni Coscienza Matura è praticamente la Coscienza Infinta perfettamente individuata (individualizzata). In tale “stato conoscitivo” si Conoscono tutte le Coscienze Mature come propri Fratelli. Attraverso la maturazione, della (propria) Coscienza ci si Conosce come Padre di tutte le Coscienze Mature, si conoscono le Coscienze Mature come proprie manifestazioni. Questo significa anche che non si è ancora Conosciuto del tutto la totale illusorietà della Creazione. In questo stato, le Coscienze Mature rappresentano l’ultimo baluardo dell’abbaglio che la Creazione è Reale. Quando ci si Conosce per Ciò che si È, si Conosce che in Realtà non c’è alcuna Creazione e che in Realtà non c’è alcuna Coscienza Matura. La “comunicazione" con le Coscienze Mature stimola l'individuazione della (propria) coscienza. Ogni uomo comunica costantemente con ogni Coscienza Matura, ma per chi vuole ottimizzare tale comunicazione per stimolare ulteriormente l’individuazione della (propria) Coscienza, può utilizzare anche le seguenti preghiere: Prego Dio di riprogrammare i processi karmici sulla relazione mia individualità - Coscienza Matura… (indicare il nome della coscienza matura).; Prego Dio di riprogrammare i processi karmici sulla relazione mia individualità - Coscienze Mature del Luogo di Potere(indicare il nome di uno o più Luoghi di Potere).; Prego Dio di riprogrammare i processi karmici sulla relazione mia individualità – Coscienze Mature dell’umanità.

Per Conoscere Cristo è necessario Conoscere Se Stessi come Dio e Conoscere la Coscienza Matura di Cristo, come Propria Manifestazione. Soltanto chi Conosce Se Stesso come Dio, può Conoscere Cristo e comprendere le sue parole. Conoscere Cristo, significa Conoscere (il che è non significa immaginare di conoscere) Cristo come proprio Fratello, Conoscere Cristo come proprio Figlio e Conoscere Ciò che Cristo in Realtà È, vale a dire Dio. Chi Conosce Cristo come proprio Figlio, conosce Cristo anche come proprio Padre. Chi Conosce Ciò che Cristo È in Realtà, Conosce che il vero Corpo di Cristo è la Creazione. Come ogni uomo, in Realtà Cristo È Dio e la Creazione è il suo corpo.

Gesù disse: “Colui che ha conosciuto il mondo, ha trovato (soltanto) un cadavere; e colui che ha trovato un cadavere è superiore al mondo [2] ”. Vangelo di Tomaso (56), I vangeli gnostici. Adelphi Edizioni Milano, 1984.

Chi sogna di essere vivo, vale a dire chi non Conosce la vita come sogno, è già di per sé morto. Un morto vivente, ovvero un vivo morto. Soltanto chi Conosce la vita come sogno, si può reputare “effettivamente” vivo. Ciò si potrebbe definire anche come vivere la vita come sogno lucido, ovvero vivere Lucidamente il sogno chiamato vita. Chi lavora seriamente e in modo concreto sull'individuazione della (propria) Coscienza è un candidato al ritorno dal vivere da morto. Il risveglio dei morti viventi è ben diverso dalla resurrezione del corpo dei morti morti. Credere nella resurrezione del corpo (fisico), potenzia l’identificarsi con il corpo (fisico), ovvero l’immaginare di essere il corpo, il che ostacola la maturazione spirituale.

Invece di Svegliarsi, moltissimi studiano come Realizzare i propri sogni. Leggono libri su come realizzare i sogni, frequentano corsi per realizzare i sogni! Spendono per sognare!! Sborsano per comprare ciò che già hanno!!! È come pagare l’affitto per una casa di propria proprietà. Spendere per sprofondare nelle sabbie mobili (dell’illusione), comportamento lievemente bizzarro, eh?! Spendere per dormire in modo diverso da prima. Oh, quale scialacquare! Investire le proprie risorse per Svegliarsi, questo è Vero Investire. La vita non è “fatta” per realizzare i sogni. Un sogno che vuole realizzare dei sogni?! Che sogno!! Quale allucinazione!!! La vita è “fatta” per trascendere il sogno vita e Conoscere la Realtà, la Quale non è certamente la cosiddetta realtà quotidiana. La vita non va disprezzata. La vita non va esaltata. Essere contro la vita umana, significa ripudiare la massima manifestazione di Dio. Disprezzare, esaltare e ripudiare (la vita) sono atteggiamenti dell’uomo dalla mente non consapevolizzata. La vita va vissuta in modo cosciente, ancora meglio se in modo consapevole. La propria vita va vissuta per quello che la vita umana è, vale a dire lo strumento per l’individuarsi della Coscienza Infinita, ovvero lo strumento per Conoscere se Stessi. Non bisogna usare la vita per ingannarsi, immaginando che la vita fosse Reale. Chi non utilizza la vita per ConoscerSi, non può comprendere il profondo significato di ogni vita umana, non utilizza l’enorme potenziale offertogli dalla propria vita. Non dare il giusto valore alla vita, come strumento per Conoscere Se Stessi, significa non apprezzare la vita. Il valorizzare la vita che non tiene conto dell’essenzialità dell’individuazione della Coscienza attraverso la forma umana, è soltanto un fantasticare di star valorizzando - apprezzando la vita. Chi non utilizza se stesso (i processi della propria individualità) e la propria vita per Conoscere Se Stesso, non può veramente apprezzare né se stesso, né Se Stesso, né e la vita e non può Conoscere Se Stesso. Una vita dedita alla Ricerca della Verità, per trascendere la Verità e Conoscere la Realtà, è una vita vera. Questo non significa anche Reale. Chi non vive per Conoscere Se Stesso, manipola se stesso per mentire a se stesso. Il vero aborto, ovvero abortire, è il rigettare la vita come strumento per Conoscere Se Stessi.

La vita è un film? Certo che la vita è un film! Lo stesso Universo è un film. Andare al cinema ben sapendo di essere al cinema, fa percepire il film come tale. Osservare scorrere sullo schermo le immagini del film, immaginando che siano reali, ovvero Reali, significa non discernere, ovvero non Discernere. La vita è un film ed ognuno è il regista della propria vita. Intelligente è chi gira un film nel quale avviene ciò che serve per Svegliarsi. Stolto è chi gira scene che immagina siano utili o che servano, ma sono, in effetti, inutili. L’uomo dalla mente non consapevolizzata, è avvezzo ad immaginare che gli serva ciò di cui non ha alcun bisogno. Più la mente è consapevolizzata, più la trama del film della vita è in funzione del Destarsi dal sonno.

Deve pur esserci una ragione se è accaduto, non può essere un caso! Questa non è certo un'affermazione rara. Ovvio che deve esserci una ragione e che non è successo per caso. Se non ci fossero state le ragioni per le quali è accaduto quel qualcosa, quel qualcosa non sarebbe successo. E pensare che taluni fanno del concetto nulla succede per caso, ci dovrà essere una ragione!, una filosofia di vita. Una vita basata su un concetto talmente banale ed ovvio, non può che essere una vita vissuta in modo banale ed ovvio. In modo banale ed ovvio, perché ogni vita umana, vissuta in modo non consapevole è una vita vissuta in modo banale ed ovvio, ripetitivo e meccanico. Affermazioni del tipo: ci deve pur essere una ragione per cui è successo, denotano che la mente, ovvero l’individualità di chi esprime tali affermazioni, è una mente, ovvero un’individualità, non consapevolizzata. Attenzione, non sta scritto vita banale ed ovvia, perché la vita di per sé non è mai né banale né ovvia, ma sta scritto: vita vissuta in modo banale ed ovvio, il che è ben diverso. L’individuo non consapevolizzato, può fare pressoché di tutto, per trovare delle ragioni che sono utili e consone al suo sognare, per giustificare il proprio comportamento. Anche il pluriomicida più efferato può trovare ragioni (per lui) appropriate per giustificare i delitti più atroci.

Per ciò che concerne i metodi di analisi dei sogni, analizzare i sogni può essere utile. Per Conoscere veramente il significato dei sogni, questi vanno consapevolizzati, armonizzando le vibrazioni della mente con la Coscienza. Così si possono trascendere i sogni. L’analisi dei sogni, fatti mentre si stava dormendo, nel senso classico del termine, può però stimolare l’abbaglio che quando si hanno gli occhi aperti, non si sogna. Il sogno chiamato vita, va consapevolizzato, non soltanto “coscientizzato”, nella sua interezza: il sogno di essere svegli, i sogni fatti mentre si stava dormendo, il sogno denominato Creazione. La qualità dell’analisi dei sogni, è determinata dal grado di consapevolizzazione della mente. Immaginare che il sogno che si analizza sia reale, è allucinazione nell’allucinazione. L’uomo, che non Discerne, sogna, nel senso classico del termine, alcune ore al giorno, mentre sogna ventiquattro ore al giorno di essere vivo. Conoscendo la vita come sogno, ci sono possibilità enormemente maggiori di comprendere il significato dei sogni. Analizzare i sogni, senza consapevolizzare la mente, è come studiare attentamente la cella della prigione in cui si è rinchiusi. La meta deve essere quella di uscire dalla prigione, non quella di conoscere la prigione a menadito.


Un’altra affermazione su cui riflettere, viene da una pubblicità: Megadream [3] trasforma i sogni in realtà. Difficile (o impossibile?) trovare un'affermazione più falsa di trasforma i tuoi sogni in realtà, o in generale, trasformare i sogni in realtà. Chi usa tali messaggi per motivi pubblicitari, dovrebbe essere multato perché promette l’impossibile. Dov’è sono, in questi casi, le associazioni dei consumatori?! Perché non intervengono?! Non sarà mica, per caso, che i rappresentanti di queste associazioni, dormono anch’essi e credono per davvero che i sogni possono trasformarsi in Realtà?! Come possono tutelare i consumatori, dei dormienti che sognano di star tutelando qualcuno?! Chiaramente, qualcuno che gli andrebbe a dire una cosa del genere, verrebbe probabilmente preso per matto. In un mondo di pazzi allucinati che sognano che la vita è Reale, uno che è guarito da “tale” pazzia, rischia di essere dichiarato matto a tutti gli effetti. È molto più lecito affermare che una macchina a benzina, possa usare l’acqua come carburante, che asserire che i sogni si possono trasformare in Realtà. È incommensurabilmente più probabile che una macchina con motore diesel, percorra milioni di chilometri con “un pieno” di un bicchiere d’acqua, che i sogni si trasformino in Realtà. I sogni possono essere soltanto sogni. La Realtà può Essere soltanto la Realtà. Al limite si potrebbe affermare che la Realtà dissolve i sogni, ma ciò è impossibile, visto che la Realtà (Dio), “non fa niente” e che tutto accade spontaneamente “in” Dio.

Non è esatto nemmeno affermare che Conoscere la Realtà dissolve i sogni. Soltanto la Realtà È e non c’è nient’altro, se non l’illusione denominata Creazione, la quale sembra reale (soltanto) a chi non Discerne. Poiché per conoscere, ci devono essere perlomeno due elementi [chi conosce e il conosciuto, il che sottintende anche un terzo elemento - processo (il conoscere)], non ci può nemmeno essere la Conoscenza della Realtà, ovvero qualcuno che Conosca la Realtà (Dio). Poiché soltanto Una È la Realtà, non c’è chi può Conoscerla. L’idea di poter Conoscere la Realtà (Dio), come anche il Conoscere la Realtà, è soltanto un sogno. La Realtà non si può Conoscere. In Realtà, la Realtà (Dio) si può soltanto Essere ed ogni uomo È in Realtà Dio. In Realtà, non si può che Essere la Realtà. Conoscere la Realtà, significa aver dissolto l’abbaglio che la Realtà può essere Conosciuta. Conoscere la Realtà, significa disilludersi dall’abbaglio che c'è qualcosa oltre che la Realtà. Conoscere la Realtà significa Conoscere che soltanto la Realtà E’. Conoscere la Realtà, significa Conoscere che non c’è nessuno che possa ConoscerLa. Chi Conosce la Realtà, sa che in Realtà, la Realtà si può soltanto Essere e non si può Essere altro che la Realtà. Chi asserisce che Dio (la Realtà) non si può conoscere, ha perfettamente ragione: Dio si può soltanto Essere e non si può Essere altro che Dio. Questo non significa che il corpo, la mente e la Coscienza sono Dio che È. Il corpo, la mente, la Coscienza sono manifestazioni di Dio, inteso come Realtà. Ogni manifestazione è mera illusione. Affermare di Essere Dio ed identificarsi con il corpo, la mente e la Coscienza, ovvero pensare di essere il corpo, la mente e la Coscienza, è una particolare forma di pazzia pseudo spirituale.

Un altro messaggio interessante, che si può notare viaggiando sulle autostrade italiane, appare sui display, posti alcuni metri sopra il manto autostradale: 1 morto su 4 a causa del sonno. Si tratta di un'informazione errata. In effetti, 4 morti su 4 sono morti a causa del sonno, 4 miliardi di morti su 4 miliardi, sono morti a causa del sonno. Perché? Semplice: essendo addormentati, sognavano di essere vivi e quindi hanno sognato di morire. In certi casi, non hanno avuto nemmeno la possibilità di sognare di star morendo, perché, fortunati loro, “la mente se n’era andata” subito per le sue. Soltanto i viventi, coloro che immaginano di essere vivi, possono cullare il sogno che qualcuno è morto. Il morto non può sognare di essere morto, perché non ha più gli strumenti necessari per sognare, ovvero non dispone dei processi sulla relazione Coscienza (individuale) – mente – corpo fisico, i quali permettono il sognare individuale nell’ambito del sognare collettivo. Ogni uomo dormiente, cioè chi non Discerne la Realtà dall’illusione, sogna di vivere e quindi che un giorno dovrà morire. Dunque morirà a causa del sonno, perché sogna di essere vivo. Qualcuno potrebbe ora pensare: per fortuna soltanto sogna di morire. Ad essere più precisi, quando, un uomo “muore”, succede che lui ha smesso di sognare di essere vivo, mentre gli altri hanno iniziato a sognare che è morto.

Come anticipato sopra, chi sogna di essere vivo, chi non Discerne la Realtà dall’illusione, o perlomeno non lavora in modo cosciente per potersi Svegliare, è già di per sé un uomo morto, perché non utilizza la vita per ciò che la vita essenzialmente è: lo strumento per Svegliarsi. L’uomo che non consapevolizza la propria individualità, è come una specie di fabbrica ultratecnologica e senza concorrenti sul mercato, la quale è in sciopero permanente. I morti viventi credono di poter morire due volte. Quale presunzione! Già morire una volta è impossibile, visto che in Realtà non si è mai nati. Morire due volte senza essere nati, ma nemmeno concepiti?! Pazzia o presunzione plurima?! In ambedue i casi, non ci sono problemi. Il ricovero in manicomio non serve, visto che, chi non Discerne la Realtà dall’illusione, è gia un elemento integrante del manicomio chiamato globo terrestre. Presunzione plurima?! Non è notata in un mondo di presuntuosi che utilizzano il libero arbitrio per nutrire la più grossa delle presunzioni, superbia estrema: l’idea di essere qualcosa e qualcuno e che ci sia qualcosa oltre che Dio. Il mondo è la prigione perfetta, perché non scorta, da chi immagina di essere qualcosa o qualcuno. Presunzione, superbia e inoltre schizofrenia. Il globo terrestre è il posto ideale per sognare di essere vivi, non sapendo di star sognando la propria vita. Chi Discerne la Realtà dall’illusione, Conosce che Lui non è sulla terra, ma che la terra, l’universo, ma anche la Coscienza Infinita, sono in Lui – Realtà Suprema. Chi Discerne, Sa che la terra è soltanto il luogo dove avviene la Sua individuazione. L’individuazione di Lui come Dio.

Quelli che ereditano dai morti sono essi stessi morti ed ereditano ciò che è morto. Quelli che ereditano da colui che è vivo sono essi stessi vivi e sono eredi di ciò che è vivo e di ciò che è morto. Quelli che sono morti non ereditano nulla: come può ereditare un morto? Se colui che è morto eredita ciò che è vivo non morirà; colui che è morto vivrà ancora più a lungo. Vangelo di Filippo (10), I Vangeli Gnostici, Adelphi Edizioni Milano, 1984.

A proposito di superbia e di umiltà. Essere umili, significa tutt’altro di ciò che è comunemente definito essere umili. Essere Umili, significa Essere Ciò che si È in Realtà, vale a dire Essere Dio. Su questo punto, tutti gli uomini sono Umili, perché in Realtà ogni uomo È Dio. In senso più ampio, essere umili, nel senso di manifestare la propria Umiltà dell'Essere Ciò che in Realtà Si È, significa manifestare qualitativamente la Trina Sostanzialità Divina: Conoscenza Infinita – Amore Infinito – Potere Infinito. Il grado di umiltà dell’individuo è quindi determinato da quanto qualitativamente egli manifesta, sul piano temporale e spaziale, la Conoscenza Infinita, l’Amore Infinito e il Potere Infinito. Maggiore è la maturità spirituale del singolo e più qualitativamente egli può manifestare la Conoscenza Infinita, l’Amore Infinito e il Potere Infinito. Metaforicamente scrivendo, più le vibrazioni dell’individuo sono armonizzate con la Coscienza e più i processi temporali-spaziali dello stesso, parlano la lingua della Coscienza, vale a dire il linguaggio della Conoscenza Infinita, dell’Amore Infinito e del Potere Infinito. Non aver armonizzato le proprie vibrazioni con la Conoscenza Infinita, l’Amore Infinito e il Potere Infinito, significa distorcere il manifestarsi dell’Umiltà Vera e Propria e la distorsione dell’Umiltà si chiama superbia. Consapevolizzare la propria individualità, ovvero armonizzare le proprie vibrazioni con la Coscienza, è un atto di umiltà sostanziale. Anche perché può portare a disintossicarsi dall’abbaglio di essere qualcosa e qualcuno e può far arrivare a Conoscere Dio come Unica Realtà.

Chi immagina di essere nel mondo, è tentato a porsi domande del tipo: Che cosa ci faccio al mondo?; Da dove vengo, dove devo andare? Qual è lo scopo della mia vita? Tali domande sono molto pericolose, soprattutto per la salute psichica, perché si basano su un presupposto falso. Quello di essere nel mondo, mentre, in effetti, il mondo esiste (come illusione) in Te (Realtà Suprema). Essendo basate su un presupposto falso, a queste domande è impossibile dare una risposta veritiera. Per questo possono portare a profonde crisi esistenziali, per uscire dalle quali, l’uomo s’inventa innumerevoli scopi della vita: lo scopo della vita è… nella vita bisogna… ho la missione di… Così nascono le religioni, le sette, le istituzioni… Così si creano i presupposti per la manipolazione individuale e quella di massa. Così alcuni si autoeleggono, o vengono eletti, a rappresentanti di Dio sulla terra. Così alcuni popoli, più precisamente determinati appartenenti ad un popolo, più precisamente ancora determinati individui che immaginano di appartenere ad un determinato popolo, immaginano di essere il popolo di Dio e di avere una missione particolare, il che porta all’attaccamento al concetto di essere “particolari” come popolo e fomenta l’abbaglio della divisione tra i popoli. L’abbaglio della divisione dei popoli è un effetto collaterale dell’abbaglio del singolo di esistere come entità separata dal “resto” della Creazione.

È molto difficile ricevere risposte utili, se si pongono domande inutili, ovvero deleterie. Per ricevere le risposte opportune è necessario porsi domande appropriate, e non domande, frutto di ebbrezza come: Che cosa ci faccio al mondo?; Da dove vengo, dove devo andare? Qual è lo scopo della mia vita? La domanda da farsi è: Che cosa (cavolo) ci fanno il mondo, l’universo, la Coscienza Infinita in Me? Questa domanda può portare Conoscenza, mentre quelle prima, aumentano l’ignoranza riguardo a se stesse e a Se Stessi. L’abbaglio degli uomini (pazienti, sudditi, fedeli, seguaci…) di essere al mondo e di avere una missione è un grande business per gli psicologi, i psichiatri, i politici, le cosiddette guide spirituali, le istituzioni, ovvero chi le rappresenta… Intermezzo riflessivo: chi rappresenta un’istituzione (o varie istituzioni), usa se stesso per rappresentare l’istituzione oppure utilizza l’istituzione per rappresentare se stesso?!

Lo “scopo” della vita è: Conoscere che in Realtà, non c’è alcuno scopo; Conoscere che c’è uno scopo, soltanto sino a quando si immagina che ci sia uno scopo; Conoscere che soltanto la Realtà – Dio È e che Tu Sei la Realtà. “Conoscendo” la Realtà, si Conosce che non c’è nessuno che possa avere qualche scopo, perché in Realtà soltanto la Realtà È. Il resto sono fantasie e meno male che sono soltanto fantasie, come è un soltanto una fantasia (un sogno) questo testo e chi lo sta leggendo. Come spiegato prima, è un abbaglio anche l’idea che lo scopo della vita è Conoscere Se Stessi. Il “problema”, illusorio naturalmente, è che per Conoscere “come stanno veramente le cose” bisogna Conoscere “come stanno veramente le cose”. Bisogna cioè Conoscere la Realtà, la Realtà dei (non)fatti e l’illusorietà dei fatti. Per Conoscere che in Realtà non c’è alcuno scopo, è necessario far crescere l’albero della propria vita, consapevolizzando la propria individualità, tanto da renderlo Infinito ed Eterno, per trascendere l’Infinito e l’Eternità e per Conoscere la Realtà. Per questo è utile, all’inizio della Ricerca, avere lo scopo di Conoscere Se Stessi. Maturando spiritualmente, tale scopo si dissolverà di per sé. Nel caso che tale scopo, od altri scopi, non si dissolvano, significa che ci si è persi da qualche parte sulla via dell’individuazione della (propria) Coscienza. Il Discernere dissolve ogni dubbio, se i dubbi permangono, il Discernere non c’è. Ad essere precisi, in Realtà non c’è alcun Discernere. In Realtà, non c’è un qualcuno che potrebbe Discernere. In Realtà, non c’è cosa Discernere da cosa, visto che soltanto la Realtà È. Avvertenza molto importante! Accettare il concetto: la vita non ha alcuno scopo, oppure che non c’è alcuno scopo, come dato di fatto, senza lavorare sulla consapevolizzazione della propria individualità, può provocare stati depressivi, ma anche reazioni di puro sgomento. Il concetto che non c’è alcuno scopo, deve essere preso come spunto per Conoscere che è “veramente così”. Tale Conoscenza, può venire soltanto come conseguenza dell'EsserSi Conosciuti, altrimenti rimane un mero concetto che può facilmente fossilizzarsi in dogma e che può influire negativamente sullo stato psichico.

Tornando per alcune righe sull’argomento degli incidenti stradali, è un dato molto confortante che soltanto una morte su quattro è causata dal sonno, inteso nel senso classico della parola. Considerando quanti sonnambuli ci sono al volante, gli incidenti sono effettivamente rarissimi. Quanto fantasticare scorre nell’immaginazione degli autisti mentre guidano?! Amante, debiti, problemi, fantasticare sul futuro, rincrescere il passato… Quante immagini “passano per la testa” di chi sta guidando!? La patente a punti può anche essere una buona soluzione, ma la soluzione vera è la consapevolizzazione della mente di chi guida, ma anche di chi viaggia. Stato di ubriachezza?! Allora bisognerebbe togliere la patente, ovvero non darla, a tutti coloro che non Discernono la Realtà dall’illusione, visto che sono ebbri di flussi mentali non consapevolizzati. Guida sotto l’effetto di allucinogeni?! Per essere equi, si dovrebbe ritirare la patente, ovvero non darla, a chi non Discerne la Realtà dall’illusione. Esiste maggior allucinazione del ritenere reale il mondo percepito dai sensi?! E che dire dei disturbi mentali di chi guida?! Basta leggere nel modo opportuno, in una qualsiasi enciclopedia, la descrizione di che cos’è la schizofrenia e di quali sono i suoi sintomi, per comprendere che, in effetti, chiunque non Discerne la Realtà dall’illusione è uno schizofrenico. La differenza consiste soltanto nel modo di esserlo e in lievi differenze nel grado di schizofrenia. In un mondo di schizofrenici, la schizofrenia non è nemmeno notata, ovvero è definito schizofrenico soltanto chi è schizofrenico oltre la misura che determina la schizofrenia nei limiti della norma. Simile discorso vale per la depressione, l’allucinazione, la personalità multipla, l’ansia ed altri disturbi psichici. Nel determinare la salute psichica di qualcuno, il parametro dovrebbe essere una persona sana e integra, ovvero un uomo la cui Coscienza è Maturata, e non un parametro basato sulla media dello squilibrio collettivo, altrimenti chi è turbato nella media sembra essere normale. Non si può costruire un tetto solido su travi che stanno marcendo. Affinché la psichiatria e la psicologia possano fare il salto di qualità necessario, gli psichiatri e gli psicologi dovranno prendere in considerazione anche la Coscienza (processo spirituale) e l’Anima (una manifestazione vibratoria energetica della Coscienza). Gli psichiatri e gli psicologi dovranno altresì lavorare sulla consapevolizzazione della propria individualità e non soltanto sulla coscientizzazione della propria mente. Pretendere che si possa effettivamente curare qualcuno, avendo come oggetto d’interesse soltanto la mente, è come pretendere da una minestra che cucini se stessa. Impossibile! Per cucinare la minestra, ci vuole il cuoco, che in questo caso è rappresentato dalla Coscienza. Le cause delle malattie psichiche si trovano sul piano della Coscienza e si manifestano sul piano della mente, primariamente a causa del basso grado di armonizzazione delle vibrazioni delle emozioni e dei pensieri con la Coscienza. La mente va consapevolizzata. Ogni altro genere di cura è del tutto relativo. Il fatto che lo Spirito (Coscienza) è la Matrice della psiche (mente), non deve essere trascurato. Un ottimo modo per operare “in profondità”, per risolvere le cause dei turbamenti psichici (nella norma e fuori della norma), è il rivolgersi a Dio attraverso le seguenti preghiere: Prego Dio di riprogrammare le cause karmiche della depressione… (nome della persona trattata); Prego Dio di riprogrammare le cause karmiche della schizofrenia… (nome della persona trattata); Prego Dio di riprogrammare le cause karmiche della…; Prego Dio di riprogrammare i samskara che provocano lo stato depressivo; Prego Dio di riprogrammare i samskara inerenti aDi sicuro non c’è miglior psicologo di Dio!

Un morto su quattro a causa del sonno?! Se gli autisti fossero consapevoli (attenzione a non confondere l'essere cosciente con l'essere consapevole!), ci sarebbero sicuramente meno incidenti stradali, meno feriti e meno morti a causa degli incidenti stradali. Essere consapevole, significa anche aver armonizzato le vibrazioni della propria individualità con la Coscienza Infinita. Allora è la stessa Creazione a proteggere l’uomo e a diminuire i rischi. Non va dimenticato che lo stesso Universo è (soltanto) una “proiezione” dei processi dell’uomo, ovvero dell’umanità. Più si è consapevolizzata la propria individualità e più si è sulla strada verso Se Stessi. Maggiormente si è sulla strada verso Se Stessi e meno rischi di incidenti di percorso possono subentrare. I sinistri automobilistici, gli incidenti casalinghi, gli infortuni sul lavoro, sono determinati in buona misura dal fatto che la persona non è sulla strada verso Se Stessa nella misura necessaria. È normale che rischi grosso, chi invece di andare per una strada sicura, che è la strada verso Se Stessi, s’incammina su un percorso pieno di pericoli, animali feroci, banditi, dirupi, sabbie mobili… Il rapporto medio Coscienza/mente degli italiani, oggi è di circa del 1,2% (a livello della popolazione mondiale è attorno al 1%). Il rapporto Coscienza/mente rappresenta il grado di consapevolizzazione della mente, ovvero quanto le emozioni ed i pensieri sono in armonia con la Conoscenza Infinita e l’Amore Infinito, ovvero con la loro Matrice. Il rapporto Coscienza/mente è l’indicatore fondamentale per ciò che concerne la consapevolizzazione dell’individualità. Semplificando, avere un rapporto Conscio/ mente del 1,2%, significa essere per l’1,2% sulla giusta strada verso Se Stessi, ovvero per il 98,8% sulla strada sbagliata. Ciò vuole dire, essere su una strada dissestata e pericolosa. E poi ci si lamenta degli incidenti, dell’ingiustizia, delle guerre…! Su una strada dissestata, guidando ebbri di “inconsapevolezza”, è normale che ci siano incidenti e che sovvengano problemi. Sarebbe innaturale se non fosse così. Affinché l’individuazione della Coscienza si svolga bene, cioè affinché il singolo maturi spiritualmente in modo concreto, il rapporto medio Coscienza/mente del singolo dovrebbe essere superiore (come minimo) al 75% nel lungo periodo. Una media superiore al 95% permette di andare, diciamo così, in superautostrada verso Se Stessi. Uno dei modi, ossia un ottimo modo, per migliorare il rapporto Coscienza/mente è pregare rivolgendosi a Dio: Prego Dio di consapevolizzare la (mia) mente.; Prego Dio di consapevolizzare la mia individualità.

La consapevolizzazione dell’individualità, vale a dire la maturazione spirituale, ha risvolti molto positivi anche nella cosiddetta vita quotidiana e nelle cosiddette cose pratiche. Anche se molti sono dell’opinione, il che non è altro che un opinione, che maturare spiritualmente sia qualcosa di non pratico, di astratto. Consapevolizzare la propria individualità è la cosa più pratica che si possa fare. Conoscere Dio, È la “cosa” più concreta che c’è, l’illusione meno evanescente (ma si può graduare l’illusione in più o meno effimera?!). Maturare spiritualmente, significa armonizzare il piano spirituale con il piano materiale (in questo processo le vibrazioni fungono da “tramite”). Questo non può che giovare alla vita quotidiana e portare pace, amore, tranquillità, risoluzione dei problemi, miglioramento della situazione finanziaria… e soprattutto, elemento più importante di tutti, Discernimento della Realtà dall’illusione. Quando l’occuparsi di spiritualità, non porta, nel breve o medio periodo, tali risultati, significa che più che effettivamente maturare spiritualmente, ci si sta soltanto occupando di spiritualità. Maturare spiritualmente è tutt’altra cosa rispetto al solo occuparsi di spiritualità. È importante comprendere che la maturazione spirituale non è qualcosa di diviso dalla quotidianità. La quotidianità è un ottimo ambito per consapevolizzare la propria individualità, per poi trascenderla e conoscerSi come Realtà.

Ritornando al discorso dei guidatori, maggiore sarà la maturità spirituale di chi guida, e in generale, meno incidenti ci saranno. Qui ci si riferisce agli autisti di mezzi classici (auto, autobus, furgone…), ma anche ai guidatori del mezzo chiamato propria individualità. Anche perché, più la mente è consapevolizzata e meno l’individuo ha bisogno di andare da qualche parte. Questo non significa che un uomo dalla Coscienza Matura non viaggi molto, se c’è “bisogno” che lo faccia. Più si è maturi spiritualmente è più si diventa il “(non)Centro (non)Operativo” della Creazione, ovvero si scopre di Essere da più che sempre la Realtà Suprema – Dio. Chi Conosce Se Stesso, Conosce che tutti i viaggi e tutti i viaggiatori avvengono in Lui. Gli ingorghi stradali, le code in autostrada, il caos sulle strade della città sono una manifestazione della confusione mentale della gente. Più ci si Conosce come “(non)Centro (non)Operativo” della Creazione e più automaticamente, senza pianificare o programmare molto, si ottimizzano gli spostamenti del corpo fisico attraverso la dimensione temporale –spaziale. Oh, quale soprafina illusione! Il Viaggiare verso Se Stessi ottimizza anche i viaggi della cosiddetta “vita reale”. In Realtà, ogni viaggio, ogni viaggiatore ed ogni destinazione, inclusa la Destinazione del Conoscere la Realtà, sono mere illusioni.

Non sono né molti né rari, coloro che asseriscono che la vita è un sogno. Tanti si cullano nel sogno di sapere, sogno che può anche far sentire importanti e particolari, che la vita è un sogno, ma rarissimi comprendono il vero significato dell’asserzione la vita è un sogno. La maggioranza di chi sa che la vita è un sogno, semplicemente fantastica di sapere che la vita è un sogno. Si tratta di un fantasticare stratificato, nell’ambito della fantasia di essere vivi: lo stesso sapere qualcosa è già di per sé fantasticare che ci sia qualcosa che si possa sapere e che ci sia qualcuno che possa sapere. Chi non Conosce la Realtà, non può Conoscere il vero significato dell’affermazione la vita è un sogno. Affermare ripetutamente che la vita è un sogno, oppure che la vita è un film, senza Conoscere la Realtà, è per qualcuno un ottimo modo per nutrire il proprio narcisismo intellettuale e il suo approccio narcisistico alla spiritualità. Inoltre, quale utilità ha sapere che si sta per essere assaliti da una tigre, se tale informazione non è usata per mettersi in salvo sino a che ciò è possibile?! Sapere che la vita è un sogno e continuare a sognare di essere vivi, non è un comportamento propriamente brillante. Per mettersi in salvo dalla tigre, bisogna Svegliarsi, ovvero smettere di fantasticare che c’è qualcuno che sta dormendo e che può o deve svegliarsi. Importante: Fantasticare di aver smesso di fantasticare, non significa certo aver smesso di fantasticare! Soltanto l’uomo, la cui Coscienza è Maturata (del tutto), ha smesso di fantasticare “del tutto”. Non pochi tra coloro che sanno che la vita è un sogno, usano questo sapere per crearsi, con l’ausilio di diverse tecniche, una “realtà migliore” nella quale poter realizzare i propri sogni. In questo, come realtà, intendono la cosiddetta realtà quotidiana, la quale è naturalmente un’illusione. Illusi! Si illudono di crearsi una realtà migliore, mentre, in effetti, si stanno soltanto illudendo in modo diverso-particolare. “Mentalizzare” l’individualità e quindi la vita, non significa affatto spiritualizzare la mente. Anzi, tutt’altro!

Ciò che si può realizzare, ma anche Realizzare, non è Reale. I sogni si possono “realizzare”, perché sono un’illusione. Soltanto i processi possono realizzarsi, ovvero essere realizzati. La Realtà non si può Realizzare. La Realtà non è un processo, ma non è nemmeno un non processo. La Realtà È Semplicemente la Realtà. Soltanto il non realizzato si può realizzare. La Realtà (Dio) È “al di là” della Realizzazione. La stessa maturazione spirituale è un'illusione, causata dall’identificarsi con il corpo, con la mente, con la Coscienza, ovvero con il Sé (inteso come Processo Trino: Conoscenza infinita – Amore Infinito – Potere Infinito). Chi Si Conosce come Realtà, Conosce che non c’è nessuno che può o deve maturare (ovvero Maturare-Realizzarsi), perché soltanto Dio È, mentre la Coscienza, quindi anche il Sé (inteso come Processo Trino), non è. Lo stesso (“stato” del) Sahaj Samadhi, che effettivamente, ma non per questo anche Realmente, rappresenta la Realizzazione Ultima, è un’illusione che porta a dissolvere l’illusione che ci sia qualcuno che si è Realizzato. Solo Dio È Reale. Il resto sono effimeri processi illusori, per quanto spirituali possono sembrare. Anzi, proprio il fatto che qualcosa sia spirituale, lo rende illusorio. Lo Spirito (il Sé inteso come Processo Trino) è un’illusione che “(non)avviene” in Dio– la Realtà che È.

Richiedere che i sogni si realizzino è molto pericoloso, perché approfondisce il sognare. Questo ostacola l’individuarsi della Coscienza. Ciò chiaramente non vale se tramite la preghiera a Dio si richiede la realizzazione del sogno chiamato individuazione della Coscienza. Tre preghiere molto utili per stimolare l’individuazione della (propria) Coscienza sono: Prego Dio di individuarmi (individualizzarmi) la Coscienza.; Prego Dio di riprogrammarmi il karma; e Prego Dio di maturarmi il Sahaj Samadhi. Presupponendo che la vita umana abbia un qualche scopo, e che ci sia qualcuno che possa avere un qualche scopo, allora lo scopo di ogni uomo è Svegliarsi, non certo quello di sprofondare in un sogno sempre più profondo. Chi sogna è schiavo del destino e dell’alternanza sogno piacevole – incubo. Anche il sogno più piacevole, anche la vita più agiata, sono però nulla in confronto al ConoscerSi come Realtà. In effetti, non ci sono sogni migliori e sogni peggiori. Ogni sogno è soltanto un sogno, vale a dire nulla, anche se chi non Discerne la Realtà dall’illusione, immagina che questo sogno sia tutto. Chi dorme è soggetto agli incubi (notturni e diurni). Chi è Sveglio, è già “evaso” dall’infernale incubo della vita non consapevolizzata. Se si è Svegli i (non)progetti, vale a dire ciò che chi non Discerne definirebbe progetto, si realizzano di per “sé”. I problemi incontrati nella realizzazione dei propri sogni, dei propri progetti, soggiungono primariamente proprio perché si dorme. Chi dorme non piglia pesci, chi dorme non può Pigliare l’Incommensurabile Pesce Realtà Suprema. Chi dorme può sognare di prendere pesci, oppure sognare di non prendere o di prenderne di meno, dipende dalla tipologia del sogno che si è indotto, ovvero che è stato indotto ad indursi di sognare. Chi è Sveglio, smuove processi molto qualitativi con il suo solo consapevole esistere e se si presentano degli impedimenti, li risolve molto più facilmente di chi dorme. I pesci vengono da soli a chi è Sveglio, non serve che vada a pescarli. Quando si È veramente Svegli, non si tende a realizzare alcun sogno, perché si Conosce ogni sogno per quello che, in effetti, è. Cioè nulla. Quando si È Svegli, non si tende a realizzare alcun sogno, “anche” perché quando si È Svegli, non si sogna. A chi è Sveglio, “basta” Conoscere che il sogno denominato Creazione, scaturisce da Lui Stesso. Chi è Sveglio, costruisce una casa molto meglio e più in fretta, di chi dorme. Con meno pericoli. Il modo migliore per realizzare ciò che comunemente è definito sogno è non avere aspettative. Le aspettative ostacolano il naturale fluire degli avvenimenti. Solo che chi sogna ha anche aspettative, le quali sono parte integrante del sognare. Le aspettative del singolo sono fortemente condizionate dalle aspettative altrui, ovvero sono in gran parte risultato delle “proiezioni” altrui. Dunque, lui vive in funzione di altri, rendendosi conto di ciò solo in minima parte. Più il singolo è sveglio e meno subisce l’influsso altrui. Chi sogna è anche uno strumento tramite il quale i famigliari, gli amici, i conoscenti, la collettività… realizzano le proprie aspettative. I cosiddetti rappresentanti del popolo, sono la concretizzazione del sognare del popolo. È inutile lamentarsi dei politici e delle loro scelte. Come già scritto in precedenza, loro ed esse sono la manifestazione del sognare del popolo. Chiaramente, l’utilizzo (in)appropriato di tecnologie moderne come i mass media odierni, ovvero della multimedialità e l’utilizzo di tecnologie antiche come la magia, ovvero della multimedianicità, influisce sulle scelte degli (non)elettori che non Discernono la Realtà dall’illusione. Quanto si potrebbe influire su un popolo di Svegli?! Un sogno collettivo diverso, creerebbe una politica diversa. Quando chi guida è ubriaco, la sua guida sarà pericolosa, sia che il volante si trovi sulla sinistra, sia che si trovi al centro oppure che il volante si trovi a destra. Il cosiddetto Risveglio Collettivo, farà trascendere l’abbaglio chiamato politici e politica. Chi dorme, di solito sogna che per lui è importante ciò, che in effetti, non è importante. Il suo riflettere non consapevolizzato gli fa dare molto valore a ciò che ha poco valore. Chi è sulla strada del Conoscere Se Stesso, avrà tutto ciò di cui ha bisogno per Conoscere Se Stesso.

Riguardo al summenzionato cosiddetto Risveglio Collettivo o Risveglio Planetario, ci vorrà ancora molto effimero tempo, moltissimo illusorio tempo, affinché il Risveglio possa essere considerato collettivo. Soltanto quando la maggioranza, o perlomeno considerevole parte della popolazione umana sarà Sveglia, Discernerà cioè la Realtà dall’illusione, si potrà parlare di Veglia Collettiva. Invece del termine Risveglio Collettivo è più consono utilizzare l’espressione Svegliarsi Collettivo. L’uomo che inizia a Discernere la Realtà dall’illusione, si Sveglia e non si Risveglia, perché è la prima volta che si Sveglia. Non è che l’individuo prima fosse Sveglio, poi si è addormentato e che quindi si possa Risvegliare. L’individuo umano dorme dall’attimo del concepimento e prima del concepimento, non esisteva l’individuo umano in questione. Simile discorso vale per il cosiddetto Risveglio individuale. È molto meglio utilizzare il termine Svegliarsi che Risvegliarsi.

Oggi l’umanità si trova all’età della pietra della maturazione spirituale. Oggigiorno, la maturazione è collettiva, soltanto nel senso che ogni passo di ogni uomo verso Dio è un passo dell’umanità verso Dio. Il fatto è che per “Arrivare” a Dio, cioè a Se Stessi, bisogna smettere di fare passi verso Dio ed è necessario Conoscere che l’idea di essere divisi da Dio è un abbaglio causato dall’individualità non consapevolizzata. Dalla prospettiva della maturazione spirituale, la prima metà del XXI secolo rappresenta il passaggio dall’età della pietra all’età del rame. Nei prossimi anni e decenni, ci saranno più Coscienze umane che Matureranno (del tutto). Si tratterà comunque “soltanto” di una Coscienza Matura ogni milione di uomini (vivi), il che è sicuramente più della media del secolo precedente: una Coscienza Matura ogni alcune centinaia di milioni di uomini (vivi). L’aumentare del grado di consapevolizzazione dell’umanità, farà sì che alcune istituzioni che oggi sembrano essere il faro spirituale mondiale (in effetti, sono un faro abbagliante), saranno viste per ciò che sono (oggi), ovvero come un ostacolo per l’individuazione della Coscienza. Ogni fenomeno di massa è un ostacolo per l’individuazione della Coscienza. Massa sottintende l’identificazione e identificarsi significa abortire la vita come strumento per l’autoriconoscerSi. Nel corso di questo secolo, si completerà (quasi del tutto) il decadimento di queste istituzioni, le quali in futuro verranno conosciute soltanto come categorie storiche, senza che gli venga dato il valore che oggi hanno, ovvero sembrano avere. Oggi a molti sembra, addirittura che il mondo poggi su queste istituzioni. Tale “onore” gli è attribuito primariamente “grazie” al basso rapporto Coscienza/mente degli uomini. L’individuo dalla mente non consapevolizzata, tende a dare molto valore a ciò che “nutre il sogno”. L’uomo dalla mente consapevolizzata, dà valore a ciò che stimola l’individuazione della Coscienza.

È opportuno precisare, che il solo Discernere la Realtà dall’illusione, non significa anche che la Coscienza di chi Discerne, è Maturata (del tutto). Nella fase iniziale del Discernimento, si Discerne in modo incostante. Maturando spiritualmente, il Discernere diventa sempre più costante come stato. Quando la Coscienza, Matura del tutto, allora si Discerne “costantemente”. Non tutti coloro che soltanto Discernono, “giungono” alla Maturità della Coscienza. Il proprio Discernere la Realtà dall’illusione, si può stimolare anche con le seguenti preghiere: Prego Dio di Discernere la Realtà dall’illusione.; e Prego Dio di consapevolizzare l’illusione.; e Prego Dio di Essere “Totalmente” Dio “in” Dio.

Il sogno spirituale, ovvero il sogno che deriva dall’occuparsi di spiritualità, è uno dei sogni più pericolosi che si possano fare, se non il più pericoloso dei sogni. È così tanto pericoloso, perché a differenza della cosiddetta vita quotidiana, non ci sono parametri che danno la “sveglia”. Nel sogno chiamato quotidianità, se non si paga la bolletta del telefono, “staccano” il telefono, se non si pagano i conti, i creditori si fanno sentire, se non si… Nel sogno spirituale, non ci sono simili parametri “concreti”, perlomeno non ci sono per l’individuo dalla mente non consapevolizzata. Il parametro più concreto che c’è, vale a dire il Discernere la Realtà dall’illusione, è inutilizzabile da chi non Discerne. Chiaramente, chi non Discerne non può Discernere, per Discernere bisogna Discernere chiaramente. Essendo allucinati dal proprio sottile sognare spirituale, è molto difficile scorgere il proprio autoallucinarsi. Soltanto chi Discerne può far notare che si sta allucinando, ma di solito, chi è convinto nel suo sognare non percepisce nemmeno il più Svegliante dei segnali. Nel sogno spirituale, uno che sa raccontarla bene e raccontarsela bene, può essere preso per grande illuminato e reputare se stesso un grande illuminato, mentre si tratta soltanto di un utilizzare come allucinogeno, i concetti spirituali invece delle sostanze dopanti normalmente in uso nella cosiddetta vita quotidiana. Ai sognatori piacciono le storielle che stimolano il fantasticare di essere vivi, i sognatori spirituali…, loro vanno matti per le storielle spirituali. Rari sono i coraggiosi che si avventurano alla ricerca della Verità, ancora più rari(ssimi) sono gli impavidi che sono disposti a Conoscere la Realtà e dissolvere così il sogno di essere reali come individui e di essere vivi. Nel contesto del sognare spirituale, il sogno dello Svegliarsi Collettivo o dello Svegliarsi Planetario, è uno dei sogni più dannosi. La sua pericolosità, nel senso che può precludere le possibilità di Svegliarsi, deriva dal fatto che tale sognare sembra talmente benevolo ed è talmente ammaliante da risultare estremamente soporifero. Occuparsi dello Svegliarsi Planetario, significa sognare in modo molto fine, un sognare che può sfociare in esclusivismo spirituale, ovvero in elitarismo spirituale. Per Svegliare qualcuno, bisogna come prima cosa essere Svegli. Chi è Sveglio, con il suo solo Esistere dà la Sveglia all’umanità intera. Quando si È veramente Svegli, Semplicemente Esistendo Essendo più che Consapevoli di Essere ed Essendo Essendo più che Consapevoli di Esistere, si stimola negli altri il sogno più fine, il sogno dello Svegliarsi. Un sogno che è positivo, perché può portare a trascendere il sogno, ovvero a conoscere che in Realtà, non c’è alcun sogno, e a ConoscerSi come Realtà. Chi non sogna più, perché la sua Coscienza è Maturata del tutto, risolve innumerevoli problemi su scala planetaria e stimola la maturazione della Coscienza Collettiva, semplicemente attraverso il proprio Esistere Essendo. Ogni (non) pensiero di Tale Uomo è Infinita Provvidenza Divina.

Chi dorme non può che indurre in se stesso ed in altri un sogno diverso, ad esempio proprio il sogno dell'agire per il “Risveglio” collettivo, ovvero il sogno di lavorare sull’evoluzione della Coscienza Collettiva. Anche se è molto più preciso dire maturazione, invece che evoluzione, della Coscienza Collettiva. L’unico modo concreto per stimolare la maturazione della Coscienza Collettiva, è stimolare la consapevolizzazione della propria individualità, ovvero eliminare gli ostacoli che non permettono l’armonico esprimersi del karma. Chi pensa di poter aiutare qualcuno a smettere di drogarsi, senza essersi prima disintossicato lui stesso, si illude davvero. Il modo migliore per aiutare l’umanità è Conoscere Se Stessi. Chi non Conosce Se Stesso, non Discerne Se Stesso da se stesso, e non può fare altro che indurre altri a sviluppare idee riguardo a se stessi e a Se Stessi. Si sa, ogni idea riguardo a Se Stessi, fomenta l’abbaglio di non Conoscere Se Stessi, ma anche, ogni idea riguardo a se stessi, nutre l’illusione che ci possa essere qualcuno che possa Conoscere Se Stesso. Un analfabeta non può certo insegnare a scrivere a qualcuno. Nemmeno raggruppando mille analfabeti, essi non potrebbero insegnare a leggere o scrivere a qualcuno. Chi invece sa leggere e scrivere, può insegnare a leggere e a scrivere al mondo intero. Un ignorante (di Se Stesso) può soltanto diffondere ignoranza. In un mondo di ignoranti, chi è ignorante in modo particolare, può anche sembrare saggio, ma soltanto il Conoscitore di Se Stesso e di se stesso, È Saggio. L’unica vera Conoscenza è la Conoscenza di Se Stessi, che sostanzialmente significa Conoscere che in Realtà non c’è nessuno che possa conoscere qualcosa, perché soltanto la Realtà È. Chi dorme non può scorgere, tranne che in rarissimi casi, né il proprio sonno né quello altrui. Quando ci si inizia ad occupare di spiritualità, si assorbe spesso meccanicamente, come una poesia imparata a memoria, che si dorme e che bisogna Svegliarsi. Attenzione, perché Essere Svegli significa essersi disillusi che ci sia qualcuno che dorme, perché in Realtà non c’è niente e nessuno, tranne la Realtà che È. Essere Svegli significa Conoscere l’uomo, l’umanità, il mondo, l’universo, ma anche la Conoscenza Infinita, l’Amore Infinito, il Potere Infinito, come effimero sogno, che (non) avviene in Dio che Ognuno in Realtà È. Metaforicamente scrivendo, per la Realtà (Dio), il sogno denominato umanità (un sogno che Dio non sogna), è un sogno che sogna se stesso, è soltanto un minuscolo lampo che in Realtà non c’è. Avveduto è chi utilizza tale minuscolo lampo per Conoscere Se Stesso come Dio.

L’Onnipresente Amore Divino si manifesta anche come rispetto del libero arbitrio. L’Onnipervadente “regola Divina”: ad ognuno il sogno che desidera, offre costantemente l’opportunità di sprecare il libero arbitrio, per sognare un sogno che “allontana” da Se Stessi, oppure di sfruttare la libertà di scelta, per quanto limitata possa essere all’inizio della Ricerca, per sognare un sogno che porta a trascendere il sogno stesso e che porta a ConoscerSi. È il singolo a decidere quale sogno sognare, è l’individuo a decidere se maturerà veramente, a stabilire se Conoscerà Dio - Se Stesso, o no. È l’interessato in questione a scegliere, se rendersi la Ricerca semplice o complicata, se continuare a sognare un sogno soporifero o se iniziare a sognare un sogno che porta a Svegliarsi… Gli altri possono anche influire in modo notevole sulle caratteristiche del suo sognare, ma essenzialmente è l’individuo a decidere quale sogno sognare. Naturalmente, una minor maturità della Coscienza, sottintende un maggior influsso “esterno” ed un margine decisionale ridotto, mentre una maggior maturità spirituale significa anche maggior indipendenza nelle proprie scelte, ma alla fine, è sempre il singolo a decidere, soprattutto quando si tratta di maturare spiritualmente. Nessuno può decidere al posto suo ed ogni scelta va rispettata.

Dio è totale e fedele alleato di chi decide fermamente di Conoscere Se Stesso. Decidere fermamente di Conoscere Se Stessi, significa iniziare a creare le condizioni per pervenire a tale (non) Risultato. Ogni decisione umana è una “decisione” di Dio “nella forma di uomo”. Quando l’individuo decide fermamente e senza porre alcuna condizione di Conoscere Se Stesso, la Creazione non può fare altro che supportarlo pienamente in questo suo intento. Lo “scopo” della vita di ogni essere umano è Conoscere Se Stesso. L’Universo intero è in funzione dell’individuazione di Dio, attraverso la forma umana. Decidere sinceramente di Conoscere Dio è il codice segreto che apre la cassaforte della Creazione, in cui c’è tutto il necessario affinché ognuno possa Maturare.

Nel sogno chiamato Via verso Se Stessi, è fondamentale essere profondamente sinceri nel Proposito, è fondamentale che la Decisione sia inattaccabile ed è fondamentale non porre alcuna condizione per maturare. Il Conoscere Dio non offre alcuno spazio, nemmeno per il più infinitesimale compromesso. La massima sincerità e la profonda decisione di maturare, aprono le porte necessarie, anche e soprattutto le porte di cui nemmeno si immagina l’esistenza e le porte per le quali non si sarebbe mai creduto che si potessero aprire. La Ricerca sincera esclude categoricamente ogni speranza ed ogni dubbio ed offre soltanto certezze. È certo che il Ricercatore onesto, sincero, deciso e che non pone condizioni, Raggiungerà la Meta. È sicuro che chi cerca in modo indeciso e non sincero, non potrà raggiungere la Meta, perlomeno no finché la sua Ricerca non diventerà sincera, decisa e incondizionata. Per il Ricercatore sincero e deciso, gli ostacoli si trasformano in opportunità maturative, mentre il ricercatore titubante che pone condizioni, si crea da solo ostacoli che gli sembreranno insuperabili.

La decisione del singolo è fondamentale. Secondo ciò che ha deciso, si creerà un futuro tale o diverso. Importante è chiedersi e decidere: Voglio occuparmi di spiritualità ed essere un turista spirituale oppure voglio veramente maturare? Voglio arrivare a ConoscerMi o desidero soltanto sognare un sogno con connotati più spirituali? Dio “vede” e “sente” incessantemente tutto. Ogni decisione dell’individuo è sacrosanta per Dio. Si può mentire a se stessi, ma non si può certamente mentire Se Stessi - Dio. Qualsiasi cosa si decida o faccia, Dio “rispetterà” la decisione. Dio non punisce e non giudica, è sempre l’uomo a punire se stesso e ad ostacolare il proprio cammino: non c’è maggior punizione che l’uomo possa infliggersi, di quella di non Cercare e di non Trovare Se Stesso. Non ci sono predestinati a Conoscere Se Stessi, è il singolo a predestinare se stesso a Conoscere Se Stesso.

Essere Reali(sti)

Ogni ideale è solamente un’idea.

Ogni idea è semplicemente un’illusione.

Ogni illusione è destinata a dissolversi nel nulla.

Ogni idealista è un illuso.

Molto meglio Essere Realisti.


[1] Vangelo di Filippo, I Vangeli gnostici, Adelphi Edizioni Milano, 1984.

[2] Vangelo di Tomaso (56), I vangeli gnostici. Adelphi Edizioni Milano, 1984.

[3] Ho cambiato il nome della società…

Andrea Pangos, Agosto 2004