FOS
Fruttooligosaccaridi

Introduzione
Il termine di "fruttooligosaccaridi" (FOS) racchiude un nutrito gruppo di sostanze formate da catene polimeriche più o meno ramificate di unità di fruttosio comprendenti, in molti casi, anche una piccola parte di unità di glucosio. E' difficile attribuire una struttura chimica comune a tutte queste sostanze, dal momento che la lunghezza e la ramificazione delle catene formate da molecole di fruttosio, possono variare secondo la fonte di provenienza. I FOS infatti sono naturalmente presenti in una nutrita serie di alimenti, quali ad esempio, l'aglio, la cipolla, l'avena, la segale, l'orzo, la cicoria, la canna da zucchero, il pomodoro, le banane ecc. I FOS aventi peso molecolare più ridotto, normalmente possiedono anche un sapore dolce. Quelli nei quali, invece, le catene formate da monomeri di fruttosio, sono più lunghe, (es. Inulina), non hanno normalmente sapore.

Proprietà
Le proprietà benefiche attribuibili ai FOS sono numerose e possono essere riassunte come segue:
a) Azione stimolante selettiva nei confronti di alcuni dei principali batteri probiotici, in particolar modo I Bifidobatteri ed il Lactobacillus Acidophilus;
b) Riduzione di Ph fecale, dei metaboliti tossici, del colesterolo e dei trigliceridi presenti nel siero ematico
1. Riduzione della pressione sanguigna nelle persone anziane affette da iperlipidemia;
c) Miglioramento delle generali difese immunitarie, ed in particolare nei confronti di infezioni enteriche infantili;
d) Alterazione del metabolismo degli acidi biliari attraverso la modificazione della composizione e della velocità di produzione degli acidi biliari secondari;
e) Riduzione dell'assorbimento dei carboidrati e dei lipidi, tramite la normalizzazione dell'indice glicemico e del livello di lipidi nel sangue (diminuzione della lipogenesi epatica)
g) Miglioramento degli squilibri metabolici riguardanti il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi nei soggetti affetti da diabete;
h) Riduzione della gravità dei sintomi delle coliti ulcerose;
i) Alleviamento dei sintomi della diarrea indotta da alcuni antibiotici ;
j) Riduzione del rischio del cancro del colon;
k) Miglioramento dell'assorbimento di calcio e magnesio.
Di particolare interesse ai fini dell'integrazione, risultano due delle più studiate proprietà: l'azione prebiotica e l'azione migliorativa nei confronti dell'assorbimento del calcio e del magnesio.
Azione prebiotica
Le proprietà benefiche dei FOS possono essere correlate al fatto che essi non sono, se non in piccola parte, digeribili dagli enzimi del nostro apparato digerente. Per tale motivo, I FOS possono essere considerati alla stregua delle fibre alimentari.
La singolare particolarità dei FOS, è associata alla loro degradabilità da parte dei batteri benefici che vivono nel tratto intestinale del tenue e dell'intestino crasso. Questi batteri, soprattutto appartenenti al genere Bifidobacterium, ma anche alla specie Lactobacillus Acidophilus, utilizzano gli zuccheri dei FOS per crescere e riprodursi. In seguito al loro metabolismo fermentativo, i batteri intestinali producono acidi organici a corta catena (acido acetico, lattico e formico) che a loro volta sono in grado di inibire la crescita di batteri patogeni e di quelli potenzialmente dannosi, in particolar modo di quelli appartenenti alla specie Clostridium perfrigens, Escherichia coli, Salmonella typhosa, Campilobacter jejuni, Candida albicans, Staphylococcus aureus, Shighella dysenteriae o flexner e Streptococcus faecalis.
Per il fatto di rappresentare un principio alimentare non degradabile dagli enzimi digestivi e di esercitare un'azione positiva sulla salute umana (quest'ultima derivata essenzialmente dalle virtù stimolanti rivolte selettivamente alla flora batterica benefica), i FOS possono essere annoverati a pieno titolo tra i composti definibili, appunto, "prebiotici".
Un ambiente intestinale popolato da una flora batterica nella quale i microrganismi benefici (probiotici) prevalgono su quelli patogeni e/o putrefattivi, rappresenta un'efficace arma di difesa nei confronti di alcune importanti conseguenze che risultano dalla formazione e dal possibile conseguente assorbimento di parecchie sostanze tossiche originatesi nel colon in seguito a meccanismi fermentativi. Tra di esse ricordiamo ad esempio: l'ammoniaca (tossica per il fegato) le ammine biogene (altamente tossiche), le nitrosamine (epato-cancerogene), i fenoli ed i cresoli (promotori cancerogeni) l'indolo e lo scatolo (cancerogeni), gli acidi biliari secondari (potenti promotori del cancro del colon) gli agliconi ecc.
Miglioramento dell'assorbimento del Calcio e del Magnesio
Sebbene la precisa dinamica d'azione dei FOS non sia ancora stata determinata con precisione, da diversi studi condotti su animali, è emerso come l'aggiunta dei FOS alla dieta, potenzi efficacemente l'assorbimento del calcio e del magnesio a livello intestinale.
Alcune sperimentazioni hanno inoltre messo in evidenza un possibile effetto migliorativo nei confronti dell'assorbimento anche del ferro in animali nei quali era stata indotta una carenza di Fe tramite regime dietetico controllato.
Posologia ed effetti collaterali dei F O S
L'apporto giornaliero di FOS normalmente consigliato, si aggira attorno a valori di 3-7 g. Le dosi non devono superare in media i 18-20 g/die, più precisamente 0,3g/kg peso corporeo per i maschi e 0,4g/kg di peso corporeo per le femmine.
All'assunzione di FOS non sono normalmente associati particolari effetti collaterali al di fuori di una leggera produzione di gas intestinale accompagnata da una sensazione di gonfiore, sintomi che comunque si manifestano solo in occasione di assunzioni eccessive. Inoltre, dal momento che l'assunzione giornaliera di FOS, derivati dalle diverse fonti alimentari che compongono la dieta media, si aggira solamente attorno ai 0,8g/die, è importante dunque consigliarne un'integrazione.
I vantaggi che presentano I FOS rispetto alle altre fibre dietetiche, sono rappresentati dal sapore gradevole, in alcuni casi dolciastro, dalla loro completa solubilità in acqua, dalla stabilità fisica, viscosità irrilevante ed assenza di attività sequestrante nei confronti dei minerali e dalla facilità con la quale possono essere incorporati sia negli alimenti che nelle bevande.

Bibliografia
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2. Food Technology,oct 1994
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Claudio Capozza MBBS (Italy), Naturopathic Doctor (Australia)